Le World Series Of Poker sono magiche anche per l'enorme numero di giocatori che confluisce su Las Vegas per parteciparvi, il che specie nei tornei a basso buy-in crea dei field oceanici che possono finire con l'intimorire qualche player: con tutti quegli avversari di fronte anche soltanto arrivare in the money pare un miraggio, figuriamoci raggiungere il tavolo finale o addirittura vincere il braccialetto.
Malgrado questo sia umanamente comprensibile da un certo punto di vista, lasciarsi influenzare da una percezione del genere può portare a commettere errori anche gravi: ecco qual'è al riguardo la posizione di molti giocatori che in quanto ad esperienza WSOP ne hanno da vendere, interpellati a questo proposito da PokerListings.com.
Il primo non poteva che essere Phil Hellmuth, che come prima cosa predica la pazienza, un consiglio che potrebbe suonare banale ma che in tornei dal vivo che durano un gran numero di ore è una dote tutt'altro che da sottovalutare: "I giocatori amatoriali finiscono sempre col giocare troppe mani, e non sanno nemmeno perché - afferma lo statunitense - e la verità è che in tornei dai field estremamente numerosi serve molta più pazienza di quanto molti player immaginano".

Per questo, secondo Martin Jacobson, è importante darsi dei piccoli obiettivi nel corso della giornata e perfino del livello, concentrandosi in qualche modo sul "qui ed ora" anziché pensando a tutta la strada che si ha ancora da fare: "Questo è il tipo di approccio che ho avuto nel Main Event WSOP, e devo dire che è andato piuttosto bene - scherza - non bisogna lasciarsi intimidire dalle dimensioni del field, bisogna cercare di concentrarsi su ogni singola mano ed ogni singolo livello, con la giusta calma".
La pensa allo stesso modo anche Greg Merson, che si spinge un po' più in là ed afferma: "E' importante essere realisti, nel momento in cui decidete di iscrivervi ad un evento come il Colossus sapete che le vostre chance di arrivare fino in fondo sono molto basse. Anche per questo è importante godersi il momento e l'atmosfera, che possono essere magiche, in particolar modo per chi partecipa alle WSOP per la prima volta".
Un ultimo, interessante consiglio lo dà Joe Cada, basandosi anche sulla propria esperienza, quando al Main Event WSOP che vinse tutto era andato a gonfie vele, fino agli ultimi tre tavoli rimasti: "Ho sempre avuto il doppio dell'average per tutto il torneo, mentre in quella fase avevo appena 20 big blind - ricorda - dovete imparare ad accettare che in un torneo è normale fare su e giù nel chipcount, non bisogna cadere nella tentazione di voler recuperare immediatamente il terreno perduto. Non perdetevi d'animo, rimanete concentrati e cercate di cogliere le giuste occasioni per risalire la china". E soprattutto, che la fortuna sia con voi come la è stata con loro.