Uno degli errori più comuni dei giocatori alle prime armi è di sopravvalutare i propri punti, soprattutto quando si tratta di hole cards molto forti come A-A o K-K. Capita spesso che un giocatore amatoriale si innamori delle proprie carte e finisca per chiamare su tutte le streets nonostante un board molto pericoloso. Al contrario, i top player si possono definire in questo modo perché non solo sanno quando è meglio foldare rispetto a chiamare, ma hanno anche la sensibilità e il coraggio di trasformare punti medi in un bluff.
Dove un giocatore amatoriale chiama, un professionista trasforma una mano di valore in un bluff. Uno degli esempi più importanti di questa strategia lo ha mostrato David Peters, non a caso il Player of the Year del 2016.
Siamo al Day 1 del Super High Roller Bowl dell'Aria Casino, un torneo da ben $300.000 di buy-in. Peters apre il gioco a 3.500 con a 8 e riceve il call dallo small blind di un altro fortissimo professionista come Conor Drinan, che in quell'occasione aveva k 9 .
Supera il test che misura le tue capacità al tavolo di poker. Ottieni subito BANKROLL e COACHING
Il flop è da sogno per quest'ultimo, che scendono 6 10 8 . Drinan fa check e Peters sceglie la c-bet con la second pair: punta 5.300 sul pot da 9.000. C'è il call e si giunge quindi sul turn, che è un 8 . Una carta che consegna un insidioso tris a Peters.
Drinan fa nuovamente check e "dpeters17" continua a puntare, questa volta 13.000, circa half pot. Se sul flop Drinan aveva la terza mano migliore (dietro solo a un colore all'Asso), ora è dietro anche ai fullhouse. Per questo motivo si limita nuovamente al call.
Al river scende un 7 . In mezzo ci sono 46.000 chips e stavolta Drinan sceglie di donkbettare: esce in puntata dallo small blind per 27.000. La sua potrebbe essere una value bet o una stopping bet, ma in ogni caso è la miccia che innesca il bluff di David Peters.
Come dicevamo in precedenza, molti giocatori amatoriali tenderebbero a overplayare questo tris, senza considerare le insidie di un board del genere. Ma non David Peters, che in questa occasione mostra di meritarsi il titolo di Player of the Year: invece di effettuare un call che sarebbe a tutti gli effetti un hero call, trasforma il suo tris in un bluff.
Di fronte alla puntata da 27.000, David rilancia a 117.000. Una mossa fenomenale, che costringe il suo avversario a rivalutare fortemente la forza del suo colore al Re. Dopo averci pensato per tutto il tempo disponibile dal timebank, Conor Drinan folda la mano migliore.
Una giocata degna di un professionista da 16 milioni di dollari vinti nei tornei dal vivo.
Il video della mano, commentata da Daniel Negreanu: