Nelle ultime settimane il mondo del poker è cambiato radicalmente: dall'addio ai November Nine al semi-fallimento della storica room tridimensionale PKR (a proposito, l'hanno messa in vendita), per passare alla chiusura di CardRunners, al cambio rivoluzionario di PokerStars, senza dimenticarci della liquidità condivisa europea che presto vedrà la luce. Ma l'elenco è lungo se pensiamo all'ultimo anno solare: EPT e IPT hanno chiuso i battenti e si sono trasformati in PokerStars Championship mentre solo 12 mesi fa davano l'addio a Full Tilt (brand che continuerà ad operare solo nel mercato dei casinò).
Doyle Brunson: "parteciperò agli eventi da $10.000"
Nel poker tutto va alla velocità della luce ma una stella rimane ferma e continua ad orientare i pokeristi di tutto il mondo: Doyle Brunson. Con i suoi 82 anni carichi d'entusiasmo, il texano è pronto ad una nuova sfida.
Se nel 2016 alle WSOP, avevamo assistito al doppio ritorno di Chris Ferguson e Howard Lederer, il gatto e la volpe di Full Tilt (in versione old), quest'anno "The Legend" ha annunciato su Twitter di voler rimettersi in gioco, tornare in action alle World Series.
Non si tratta però di una partecipazione simbolica la sua, come lo era stata negli anni scorsi nel torneo più importante, il Main Event.
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Texas Dolly sembra fare terribilmente sul serio: "Al momento sto pensando di giocare tutti gli eventi da $10.000. Dipende dalle condizioni di salute di mia moglie".
A caccia dell'11esimo titolo?
La speranza è di vedere la Signora Brunson in salute, a prescindere dalle WSOP, ma avere Doyle in action sarebbe una bella notizia per tutti i nostalgici. Doyle ha preannunciato le sue intenzioni di partecipare in queste ore, ma il suo tweet, inizialmente, sembrava il solito tormentone per poi finire sempre nella classica bolla di sapone.
Will Shillibier, su Twitter, gli ha chiesto spiegazioni e Doyle ha giocato a carte scoperte e rivelato le sue intenzioni, con un piano serio in vista della manifestazione più importante dell'anno. Il suo è senza dubbio un programma ambizioso, confrontandosi con un field molto duro nei $10.000, anche se molto probabilmente The Legend punterà sulle varianti (ma gli americani non scherzano).
Ricordiamo che Brunson ha vinto il suo decimo ed ultimo braccialetto 12 anni fa, nel 2005 nell'evento $ 5,000 Short Handed No Limit Hold'em, quando si assicurò $367.800, battendo in heads-up Minh Ly. Sul podio virtuale finì Scotty Nguyen. Era forse un altro poker ed il torneo registrò solo 301 entries.
Il post Black Friday
Fino al 2009 Brunson è andato a premio in parecchi eventi anche extra WSOP ed ha rallentato la sua attività nel biennio 2010-2011 per problemi di salute. Senza dubbio, post black friday, c'era meno liquidità, gli investimenti sono diminuiti in maniera drastica e Doyle, simbolo di un'industria che non c'è più, ha battuto in ritirata.
Meglio qualche partita cash game high stakes nella sua seconda casa (Bobby's Room del Bellagio) con qualche ricco appassionato pronto a mettere in gioco tutto il suo roll pur di sfidare la leggenda.
Il suo ultimo ITM alle World Series risale al Main Event del 2013, quando si classificò a ridosso del 400esimo posto.
Un vecchio amico come Daniel Negreanu scherza con lui: "Alert a tutti i giocatori high stakes di Fantasy. Mister Brunson può gratificarci con la sua presenza alle WSOP". Immediata la risposta di The Legend: "non bruciate il vostro denaro!".
L'importante è sapere che Doyle, a 82 anni, non ha ancora voglia di mollare. Il poker è la sua vita e sarà sempre così.