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Doyle Brunson

Doyle Brunson, il run it twice non basta: brutale "doppio scoppio" degli assi

Se c'è un giocatore che può dire di averne viste tante, ma proprio tante, in carriera, quello è Doyle Brunson. Dalle bische degli anni '50 fino a decenni di tornei WSOP e partite high stakes, Texas Dolly è passato attraverso a ogni sorta di situazione. Certo, però, che uno scoppio come quello che ha da poco subito durante High Stakes Poker rimane non semplice da digerire anche al più esperto dei rounder.

Krish Menon la combina a Doyle Brunson: che scoppio a HSP!

La mano è accaduta circa a metà del sesto episodio di questa nona stagione di High Stakes Poker. Brunson decide di piazzare lo straddle a 800$ senza ovviamente sapere ancora di avere in mano a a e assiste prima al raise a 2.500$ di Jennifer Tilly con 2 2 , quindi al call di Krish Menon con q j da middle position e a quello di Garrett Adelstein con 6 6 da bottone. Così, quando la palla ripassa a Doyle che deve solo decidere la size da adottare. Il leggendario 88enne sceglie di rilanciare fino a 10.800$ ma non "spaventa" nessuno: chiamano infatti tutti e tre gli avversari.

Il flop è 3 q k e Brunson decide di non andare per il sottile, puntando 50.000$ su un piatto da 44.200$. Tilly si fa da parte mentre Menon si inventa un allin per 117mila totali. Dopo il fold di Adelstein c'è l'ovvio call di Doyle. I due, come consuetudine in queste circostanze, si accordano per il run it twice.

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  • Il primo board si completa con turn q e river 8 , assicurando così a Menon almeno metà dei 279mila dollari del piatto.
  • Il patatrac si concretizza sul secondo board, in cui scendono turn 4 e river j .

Così un trips prima e una doppia coppia poi configurano uno spettacolare "doppio scoppio" ai danni degli assi di Doyle Brunson, che tuttavia incassa la bad beat con il sorriso e la consueta classe.

Quante possibilità aveva Doyle di perdere questo colpo?

Per i curiosi, le possibilità di vittoria sul flop erano 80,4% per Doyle Brunson e 19,6% per Krish Menon. Dopo il primo board, vista la Q bruciata, le chance di Menon scendevano al 16,4%.   Ma stiamo comunque parlando delle chance relative a ciascun singolo board, che non rendono bene l'idea di quanto fosse remota l'eventualità che lo scoppio accadesse in entrambi i board. Per la precisione, nel momento in cui i due sono finiti ai resti scegliendo il Run It Twice, Doyle aveva solo il 3,2% di possibilità di perdere l'intero piatto. Come poi è puntualmente accaduto...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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