Poker liveOgni estate trascorsa alle World Series Of Poker sa essere unica, eppure ci sono cose che (almeno apparentemente) chi ogni anno si reca a Las Vegas in questo periodo davvero non può esimersi dal fare: tra alcuni player è così nato il bingo delle WSOP, dove il poker giocato recita la parte dell'attore non protagonista.
Le regole sono semplici: per vincere bisogna completare quanto specificato da ogni casella della propria cartella, che a quanto pare è uguale per ogni partecipante. Impossibile dire chi stia partecipando e che cosa ci sia in palio: la risposta potrebbe anche essere un bel niente, perché in fondo divertirsi a volte è sufficiente.
Da un lato, ci sono tutti gli "obiettivi" legati al poker giocato: dal vincere un torneo al subire un one outer, dall'essere l'uomo bolla al mettere in atto una soul read, tutte caselle che chiunque deciderà di spendere abbastanza tempo al Rio potrà avere occasione di conquistare, sebbene alcune siano tutt'altro che desiderabili.
Ci sono poi tutti quei traguardi dedicati alla nightlife: dal passare una serata allo Stoney's, un country club, ad una dove le tasche vengono completamente svuotate allo Spearmint Rhino, uno dei gentlemen's club più in voga, fino al lanciarsi in un temutissimo karaoke all'Ellis Island, un casinò famoso per la propria birreria.
Se "fake tits" e "real tits" non hanno bisogno di troppe spiegazioni, anche "farsi buttare fuori per aver fumato dell'erba in un parcheggio" suona abbastanza chiaro: non mancano però neppure quelle situazioni di cui si può essere soltanto testimoni, come ad esempio "vedere una persona di più di quarant'anni che si lamenta dei giovani giocatori", oppure sentire Allen Kessler che si lamenta della struttura dei tornei.
Non mancano neppure "ricevere consigli su come giocare a poker da un tassista" oppure "venire abbordati in un casinò da una prostituta": chi riuscirà a mettere una croce su ciascuna di queste caselle magari non porterà a casa nessun braccialetto, ma almeno una medaglia qualcuno dovrebbe pur dargliela...
