Lo showdown che ha condannato Umberto Ruggeri al secondo posto del Main Event Irish Poker Open è arrivato appena qualche ora fa. Complice l'insonnia che lo perseguita da cinque giorni, 'Spadino' è già in piedi e da Dublino accetta di buon grado di rispondere con messaggi vocali alle nostre domande su questa epica cavalcata che lo ha visto protagonista in terra irlandese.
Quella che segue è la trascrizione della nostra intervista esclusiva al romano, che prima di questo Main Event all'Irish Poker Open aveva trovato un quinto posto all'High Roller da k5 di buy-in.
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In piena fiducia
Dopo il quinto posto all'High Roller ci avevi detto che quest'anno vuoi una picca. Avevi qualche sensazione specifica per questo torneo?
Più che qualche sensazione precisa avevo buone sensazioni fin dall'inizio, da quando sono arrivato qui, e soprattutto in questo periodo mi sento veramente confident e penso di aver trovato il massimo livello nel mio gioco. Quindi diciamo che è una sensazione che riguarda più in generale il momento che sto vivendo.
E' più il rammarico per la picca sfumata sul più bello o la gioia per un risultato comunque di assoluto prestigio?
Ovviamente un pizzico di rammarico c'è sempre, quando vedi la picca a un passo sfumare così. Però fa parte del gioco e un secondo posto lascerà pure un pizzico di amaro in bocca, ma dà tante motivazioni per andare avanti.
A proposito, la caccia alla picca che ti impegnerà quest'anno prevede anche che parteciperai a tutte le tappe del PokerStars Open?
Sì, sicuramente parteciperò ai prossimi PokerStars Open, già tra una settimana sarò a Montecarlo e tra questo nuovo circuito e l'EPT proverò a prendere una picca lì, a questo punto.
Un torneo sulle montagne russe
Come è andato questo torneo da cui sei uscito runner-up?
L'ho vissuto un po' come tutti i tornei che gioco, cioè cercando di dare il massimo fin dall'inizio in tutte le mani e cercando di fare quel che potevo fare. Al day 2 sono arrivato in media e ho continuato a macinare nella fase bolla, che credo di aver gestito abbastanza bene anche se poi ho chiuso il day 2 molto corto, con circa 15bb. Il day 3 è stato è stato un capolavoro. Prima mano sono partito con 435K e sono sceso a 270k per aver foldato top pair, sono rimasto con otto bui e da lì sono risalito. Poi si son incrociati bene due colpi in cui me le hanno tirate in faccia. Una volta tornato a 30-40 bui ho cominciato a macinare tutto il day e ho chiuso chipleader. Poi purtroppo non sono riuscito a dormire né a mangiare, stavo veramente in una modalità in cui pensavo solo al torneo, iperconcentrato. Mi sono detto che era la mia occasione e dovevo dare tutto. E penso di aver dato veramente tutto ma purtroppo l'irlandese ieri era ingiocabile da tutti i punti di vista. Per come si era messa sono comunque soddisfatto del secondo posto.
Quando sei arrivato al testa a testa hai comunque continuato a credere nella vittoria o hai subito il capito che il divario in stack era difficilmente colmabile?
Il final day di oggi è stato emozionantissimo, pieno di sali e scendi e montagne russe, con la leadership del tavolo che cambiava di continuo, gli short che doubleuppavano... E' stata veramente molto intensa da tutti i punti di vista. Sono contento di come ho giocato e non penso che potevo fare molto di più, poi una volta arrivato in heads-up certo che ci credevo! Alla fine sappiamo tutti com'è il poker, bastava che vincessi due colpi per portarmi a casa il torneo. Invece ho perso subito il primo showdown e a casa siamo andati noi. Però devo dire veramente che sono contento. Non ho rimpianti, bisogna anche accettare il verdetto ogni tanto.
Bilancio positivo
Qual è il bilancio generale della trasferta?
Direi positiva, breve ma intensissima. Sono arrivato una settimana fa e il primo giorno mi sono iscritto subito al 5000, già in late perché sono atterrato il pomeriggio tardi. Sono passato al day 2 prima e poi sono arrivato quinto. Dopodiché neanche mi sono riposato, il giorno dopo ho fatto il Main Event. Da lì sono stati altri quattro giorni in cui praticamente non ho potuto fare altro che giocare il torneo. Quindi è stata veramente intensissima, infatti, adesso ho bisogno di riposare anche perché tra una settimana c'è il Montecarlo e insomma non si scherza.
Grazie ai risultati di Dublino hai superato in scioltezza il milione e mezzo di dollari in vincite live: che significato ha per te questo dato statistico?
Sinceramente per me non ha un grande significato. Quello che è importante sono i risultati che ho fatto nell'ultimo anno o due, che mi danno sempre più consapevolezza del livello a cui sono arrivato, oltre ovviamente al rafforzamento del bankroll, di andare avanti verso i miei obiettivi. Ho dedicato almeno gli ultimi cinque anni della mia vita a questo gioco, con determinati costi non solo sociali, ora spero di portare a casa un trofeo il prima possibile.
"Non me la sto tirando!"
Dove ti potremo seguire e tifare nei prossimi mesi, ovvero che trasferte hai in programma?
Di sicuro andrò a Montecarlo per EPT e PokerStars Open, poi può essere che ci sarà Las Vegas, anche se ancora non ho la sicurezza al cento per cento.
Siamo ai saluti, se hai dediche o ringraziamenti spara adesso!
Volevo ringraziare veramente tutti gli italiani, mi hanno scritto veramente in tanti, mi è esploso il telefono! Volevo chiarire che se non sto rispondendo non è perché me la sto tirando. In questo momento non riesco a stare dietro a tutti i messaggi arrivati. Non dormo da cinque giorni e adesso devo organizzarmi per la partenza, ma voglio ringraziare davvero tutti quelli che mi hanno sostenuto come pazzi e mi hanno scritto. Addirittura c'è gente che doveva lavorare alle sette di mattina e ha fatto le quattro di notte per seguire me: grazie davvero!