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Isai Scheinberg

Isai Scheinberg candidato alla Poker Hall of Fame? Scoppia la polemica

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Un paio di giorni fa, il profilo Twitter ufficiale delle World Series of Poker ha cinguettato: "Abbiamo bisogno di voi! Diteci chi dovremmo prendere in considerazione per la Poker Hall of Fame". Apriti cielo. Quella che sembrava una domanda innocua si è rivelata una bomba ad orologeria, detonata quando qualcuno ha cominciato a fare il nome di Isai Scheinberg, il fondatore di PokerStars.

Lee Jones, noto giornalista e autore che per inciso lavora per PokerStars, è stato uno dei primi a rispondere: "Quando Isai Scheinberg ne farà parte, prenderò sul serio la Hall of Fame e potremo parlare di altri candidati. Fino ad allora, è tutto opinabile". Un tweet al quale ha risposto, con una vena polemica intrisa d'ironia, Chris Hall, nota firma del giornalismo pokeristico: "Finché non ci sarà qualche candidato non americano o canadese, pure io".

Tornando a Scheinberg, uno dei suoi più ferventi sostenitori pare sia Terrence Chan, noto professional poker player con la passione per le Mixed Martial Arts. Chan si è così espresso su Twitter: "Isai Scheinberg. Ve lo devo spiegare ogni anno".

Addirittura Chan ha aperto un thread sul forum di Two Plus Two, intitolato: "Campagna a favore di Isai Scheinberg nella Poker Hall of Fame", procedendo quindi a spiegare perché secondo lui si dovrebbe inserire il fondatore di PokerStars e perché potrebbero esserci delle forze che spingono affinché questo non avvenga.

Chan scrive: "Secondo me, se nella Poker Hall of Fame non trova posto l'uomo che ha contribuito più di tutti alla crescita del poker negli ultimi (almeno) 20 anni, allora tutto è illegittimo".

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Rispolveriamo i criteri per poter essere introdotti nell'Arca della Gloria del poker:

  1. Un giocatore deve aver giocato a poker contro i migliori al mondo;
  2. Deve aver giocato high stakes;
  3. Deve avere almeno 40 anni compiuti;
  4. Deve aver giocato bene in maniera continuativa, guadagnandosi il rispetto del pubblico;
  5. Deve aver retto ai cambiamenti imposti dal passare degli anni;
  6. Se non giocatore, deve aver contribuito alla crescita e al successo del gioco del poker, tramite risultati positivi indelebili e duraturi.

Visto che Scheinberg rientra nelle caratteristiche di cui sopra, Chan crede che ci sia dell'altro dietro: "Sì, so che esistono motivi politici. Caesars non vuole dare attenzione a PokerStars. Gli amici di Doyle (Brunson, ndr) hanno la precedenza. E così via".

Probabilmente Chan, Lee e chiunque voterebbe per Scheinberg ha in parte ragione. Il fatto è che sì, Scheinberg è il papà di quella che è diventata la poker room numero uno al mondo, ma è anche il protagonista principale - non l'unico, ovvio - del Black Friday. Una macchia che evidentemente rischierebbe di aprire un precedente, qualora Scheinberg entrasse nella Hall of Fame: allora perché non anche Chris 'Jesus' Ferguson e Howard Lederer?

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