Poker liveNella notte appena trascorsa, abbiamo assistito alla prima parte del final table per il WSOP 2025 Main Event. Un final table che finora è stato più denso di showdown che di giocate di altissimo livello. C'è stato però un fold che merita un approfondimento, non perché sia particolarmente difficile, ma la disciplina con cui Kenny Hallaert butta via il suo AK rende bene la differenza tra un grande giocatore e uno normale.
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WSOP Main Event: Hallaert folda AK su cold4bet di Mizrachi
Siamo alla mano numero 32 di questo attesissimo final table, in cui è già successo di tutto. Un giocatore eliminato alla prima mano, uno scoppio che sposta quanto il Grand Canyon e l'unica donna presente che ha visto sfumare il sogno di essere il primo essere umano di sesso femminile a vincere il Main Event.
Con uno stack di 149.000.000 e 5 giocatori rimasti al livello 1.000.000/2.000.000/2.000.000, Kenny Hallaert apre a 4.000.000 da under the gun con a k , ma subito dopo di lui siede Braxton Dunaway, che gioca per 83 milioni e decide di 3-bettare a 11.000.000 con 7 7 . Il colpo sarebbe abbastanza standard se non fosse che Michael Mizrachi, dall'alto dei suoi 210.000.000 circa, si sveglia sullo small blind con j j e opta per una cold 4-bet a 40.000.000!
La parola torna a Kenny Hallaert, che impiega circa un minuto prima di buttare via le sue carte, imitato ovviamente da Dunaway.
Mizrachi incamera così un piatto uncontested che lo consolida come chipleader del tavolo, dinamica che il fuoriclasse statunitense ribadirà - e in maniera fragorosa - fino al termine della giornata.
Perché la cold 4-bet si chiama così
In questa mano presa dal tavolo finale del Main Event WSOP 2025, avete appena letto di una "cold 4-bet". Per chi non lo sapesse, si parla di "cold" accostato a una mossa successiva al rilancio originale, quando almeno due giocatori hanno già parlato e il giocatore che la effettua non era in precedenza ancora intervenuto nel piatto. Si definisce "cold" perché letteralmente "a freddo", ovvero senza aver mai messo prima alcuna chip nel piatto e quando almeno 2 giocatori hanno già parlato.
Differenza tra call e "cold call"
- Giocatore A rilancia da middle position a 200, giocatore B fa call da bottone ---> quello del giocatore B è un CALL
- Giocatore A rilancia da middle position a 200, giocatore B 3-betta a 600 da bottone, giocatore C chiama 600 da small blind ---> quello del giocatore C è un COLD CALL
Differenza tra 4-bet e cold 4-bet
- Giocatore A rilancia da middle position a 200, giocatore B 3-betta a 600 da bottone, la parola torna al giocatore A che 4-betta a 1.900 ---> Giocatore A fa una 4-BET
- Giocatore A rilancia da middle position a 200, giocatore B 3-betta a 600 da bottone, giocatore C 4-betta a 1.900 da small blind ---> Giocatore C fa una COLD 4-BET
Un fold più spettacolare che difficile
Per valutare questo fold di Kenny Hallaert non serve inoltrarsi in dinamiche ICM, in quanto è già abbastanza visibile a occhio nudo che il belga non avesse alcuna convenienza a infilarsi in quello spot. L'elemento più importante è che si tratta di una dinamica chipleader vs vicechipleader a 5 left. Questa sarebbe una cosa che sposterebbe già in un normale torneo, che sia esso live od online, figuriamoci in un Main WSOP nel quale dal quinto al quarto ballano 600.000$ e dal quinto al primo 7,6 milioni.
Tuttavia, parliamo pur sempre di una monster hand molto difficile da lasciare andare, in particolare su tavolo short handed. A semplificare la decisione di Hallaert c'è il fatto di essere original raiser, e di aver dunque messo praticamente nulla nel piatto. Diverso sarebbe stato nel caso in cui il belga fosse stato 3-bettor, perché anche in quel caso avrebbe dovuto foldare sulla cold 4-bet a 40 milioni, ma trovare il tasto sarebbe stato molto più complicato.
Mizrachi e un AK completamente diverso
Ma c'è un altro AK che influisce pesantemente su questo, ed è relativo a un qualcosa accaduto sette mani prima. Sette mani in cui è successo di tutto.
Nella mano numero 25, Braxton Dunaway apre a 4.000.000 da cutoff per poi ritrovarsi 3-bettato a 10.000 da bottone da John Wasnock. Michael Mizrachi a questo punto annuncia rilancio e mette una 4-bet da 30.000.000, lasciandosene dietro poco più di 41 milioni. Dunaway si fa rapidamente da parte, mentre Wasnock annuncia l'allin a cui segue rapidissimo call e showdown:
- Michael Mizrachi: a k
- John Wasnock k k
Il flop j 9 7 non cambia nulla, mentre la q scesa al turn aggiunge anche i 10 agli out di Mizrachi. Ma il river è un gigantesco a , del quale potremmo provare a calcolare il valore monetario. Per il solo Mizrachi, questo asso potrebbe valere 8.500.000$, ovvero la differenza tra il settimo posto che sarebbe stata la conclusione del suo torneo senza quel miracoloso river.
La dinamica qui è completamente diversa, perché Hallaert agiva per primo mentre qui Mizrachi entra in gioco con AK da terzo e con uno stack di meno della metà rispetto a quello su cui doveva decidere Hallaert, 35bb contro quasi 75.
Kenny Hallaert e il poker vissuto a 360°
Il fold conferma tutte le qualità di Kenny Hallaert, ambasciatore di e divenuto nel tempo un grande del poker sotto tutti i punti di vista: giocatore professionista ma anche tournament director e dunque grande esperto di cosa significhi un torneo di poker da entrambe le parti della barricata.
E pensare che Hallaert, fino al 2004, non sapeva nemmeno cosa fosse il poker. Lo scoprì per caso nel 2004 quando, mentre faceva una scommessa sul Bruges, la sua squadra del cuore, si accorse che quel sito offriva anche poker online.
21 anni dopo, e grazie anche a quel disciplinato e non banale fold di AK, eccolo qua come ambassador della room più importante al mondo e che stanotte si giocherà - per la seconda volta nella vita - il braccialetto che ogni appassionato di questo gioco sogna.
