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Lo slow play... paga! Esfandiari lancia l'esca con gli Assi, Colman abbocca

Quando un giocatore prova a intrappolarne un altro con una monster hand e finisce però per perdere il piatto, c'è sempre qualcuno che rievoca uno dei detti più comuni ai tavoli di Las Vegas: "Slow play, no pay!" La traduzione è scontata: lo slow play non paga. Questo frase non può essere considerata vera in senso assoluto (come quasi qualsiasi altro presunto assioma nel poker) perché se è vero che slowplayare una mano molto forte comporta dei rischi (uno su tutti quello di ritrovarsi nel piatto con troppi avversari e vedere l'equity crollare), è altrettanto vero che, contro il giusto avversario, lo slow play può essere un'arma letale.

Lo sa bene quella vecchia volpe di Antonio Esfandiari, che nel Big One For One Drop 2014 (il secondo dopo quello vinto nel 2012) lanciò un'esca con una coppia di Assi e fece abboccare niente meno che Daniel Colman, il ragazzino antipatico a molti che avrebbe poi vinto il torneo.

La mano incomincia con il rilancio da early position di Colman con 7 6 . Antonio spilla a a dal big blind e invece di 3-bettare, preferisce semplicemente difendere il grande buio, mantenendo in questo modo il range molto largo. Sulla sua scelta ha sicuramente pesato anche il fatto che Colman fosse estremamente attivo al tavolo e non stesse incontrando resistenza dagli altri giocatori. Una 3-bet da fuori posizione, dunque, gli avrebbe fatto foldare quasi tutto.

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esfandiari-colman

Il flop è j 8 8 . Antonio fa check e Colman mette in mezzo 160.000 su un piatto da 390.000. Esfandiari continua con lo slowplay e chiama soltanto. Il turn è una q che apre il flush draw per l'original raiser, il quale sceglie di puntare 420.000 su un piatto da 710.000. Ancora una volta, Antonio fa check/call.

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Il river è un 6 che chiude un possibile flush draw. Esfandiari fa check per la terza volta e Colman va in the tank. Il grinder statunitense ci pensa un po' e alla fine effettua la third barrel, puntando 1.1 milioni su un pot da 1.55 milioni. La sua giocata è sicuramente molto coraggiosa e apprezzabile, e probabilmente funzionerebbe contro moltissimi giocatori. Non contro Antonio Esfandiari: il professionista di origini iraniane ci pensa meno di un minuto alla fine chiama, incassando un monster pot.

Questa volta the Magician ha davvero fatto una magia: ha vinto un piattone con due Assi senza mai puntare o rilanciare, ma limitandosi a far "sfogare" il suo avversario e approfittandosi del suo gioco aggressivo. Questa la bella mano giocata al Big One Drop 2014 (incomincia a 21:50):

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