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Micka prova la trappola, non va! Marchington non paga il cooler al NAPT

Nei giorni scorsi abbiamo provato a seguire le peripezie dei giocatori che non sono voluti mancare al Pokerstars (scommesse) Main Event del North American poker Tour, NAPT, assolutamente dominato da Nick Marchington che, presentatosi chipleader al final table, non ha mai lasciato la leaderships, laureandosi campione di questa edizione.

I numeri del NAPT di Las Vegas

Giocatasi per la seconda volta di seguito al Resorts World di Las Vegas, questo torneo ha messo a segno risultati molto soddisfacenti per quanto riguarda il poker negli Stati Uniti, tanto da far registrare presenze significative.

E' successo anche al Main Event, dove un totale di 895 giocatori, hanno investito, chi direttamente e chi tramite satellite, un costo di iscrizione pari a $5.300.

Nick Marchngton courtesy Pokernews

I primi 127 players che sono riusciti a passare indenni lo spartiacque della bolla, si sono così spartiti un prize pool di 4,34 milioni di dollari abbondanti per una prima moneta di $765.200 caduta nelle sapienti mani del giocatore britannico.

Nella mano conclusiva Marchington ha avuto un po' di fortuna, chiudendo il punto nuts con una scala imbattibile, a fronte di un'altra scala, quella del suo avversario, che non poteva fare altro che arrendersi al secondo posto.

POSIZIONE FINALEGIOCATORENAZIONEPREMIO
1Nick MarchingtonUK$765.200
2Joel MickaUSA$478.450
3Jeff MadsenUSA$341.750
4Marco JohnsonUSA$262.900
5Curt KohlbergUSA$202.250
6Masato YokosawaJapan$155.550
7Brock WilsonUSA$119.650
8Matt AffleckUSA$92.000

La trappola non andata a buon fine

Ma tutto questo ha messo sotto il tappeto dove si nasconde la polvere, una mano al termine della quale Marchington non ha portato a casa il valore auspicato, tanto che, se vogliamo pensarla in modo differente, si può anche volgere lo sguardo al fatto che quando è il tuo torneo, puoi anche perdere valore qua e là, ma alla fine la vittoria busserà alla tua porta.

Siamo al livello numero 29 e i giocatori ancora in corsa sono gli stessi che hanno cominciato il tavolo finale del NAPT Main Event, con i bui che dicono Small Blind 50.000, Big Blind 100.000, Big Blind Ante 100.000.

Proprio il giocatore contro cui giocherà il testa a testa conclusivo, Joel Micka, apre a 200.000 da Under The Gun, trovando il call da HiJack di Marchington.

Road to Campione
Heads Up tra Micka e Marchington

Entrambi i giocatori checkano su un flop monotone tutto a picche, 8 5 2 e Marchington può essere felice di aver centrato il suo set di 5 con in mano 5 5 .

Micka ha ancora out per fare addirittura nuts, visto che bussa con in mano a j e i due vanno a vedersi il turn che regala proprio il nut flush al giocatore americano.

Trattasi di un 4 che però non è nut assoluto perché, paradossalmente, ci sono alcune combinazioni che regalerebbero scala colore al suo avversario, come 6 7 oppure 3 6 , ma diciamo che Micka sta molto comodo con il suo nut flush a picche.

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L'azione tra turn e river

Questa volta Micka utilizza il timing corretto, decidendo di uscire in puntata con il suo puntone e sperare che Marchington possa avere un punto con il quale chiamare ma senza superare il suo colore.

La size utilizzata è 175.000 e arriva il call del rivale.

Al river casca invece un a e questa volta Micka fa una cosa per la quale, col senno di poi, può sembrare sbagliata, ma che è comunque una mossa che non gli fa acquisire ulteriore valore in un piatto in cui è nuts o poco più.

Joel Micka courtesy Pokernews

Con una certa insicurezza prova infatti a checkare con la speranza in una puntata dal suo avversario, che possiede però una combinazione molto forte ma che non può rischiare di essere assoggettata ad una auto-valuebet nel caso dall'altra parte ci sia una qualsiasi carta di picche.

Ed è così che il colpo finisce check-check con il rammarico di Micka che non è riuscito a sgraffignare ulteriore valore all'avversario.

Secondo voi ha fatto bene o male?

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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