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Mike Matusow scatena un putiferio: "le cifre high stakes sono false e gonfiate"

Sembrerebbe che le bocche da fuoco che popolano il circuito pokeristico internazionale, continuino a mettersi in moto e, dopo gli strali lanciati da Phil Hellmuth, è arrivato il turno di Mike Matusow vestire i panni di "Jerry Polemica".

Obiettivi diversi, Hellmuth sul personale, Matusow spara nel mucchio

Della sparata di Hellmuth vi abbiamo dato conto nella giornata di ieri, quando "Poker Brat" ha messo nel mirino un solo giocatore, in quel caso Shaun Deeb, a suo parere non meritevole di vestire i panni di 2025 WSOP Player Of The Year.

Ieri è invece toccato a Mike Matusow uscire allo scoperto, probabilmente approfittando del momento di relativa calma per quanto riguarda il poker live internazionale, dovuto alla pausa post WSOP.

Questa volta l'obiettivo di "The Mouth" è quello di sparare nel mucchio, andando a rompere le uova nel paniere ai giocatori che frequentano abitualmente il circuito High Roller.

High Roller community considerata "fake"

Il quattro volte braccialetto WSOP, ha messo in risalto il suo pensiero, dichiarando sui social che la comunità dei giocatori High Roller è falsa e le vittorie a sei e sette cifre di cui si parla tanto, sono solamente un miraggio.

La sparata è stata certificata dal sondaggio che Mike Matusow stesso ha lanciato su "X", chiamando in causa i suoi follower, ai quali ha chiesto un'opinione rispetto a quanti soldi essi pensano che i giocatori high roller abbiano effettivamente.

Ebbene, circa il 30% dei, chiamiamoli così, aventi diritto, con quasi 10.000 voti espressi, crede che l'80% dei giocatori sia al verde o il cui bankroll sia profondamente truccato/finanziato dai sostenitori.

Quanti soldi guadagnano davvero i professionisti?

In realtà occorre sottolineare che la fauna e il micro sistema dei tornei high roller, e/o delle partite high stakes di cash game, è stata frequentata in passato anche da Mike Matusow che oggi come oggi li critica aspramente.

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Shaun Deeb courtesy Pokernews & Spenser Sembrat

Il suo pensiero nasce dal fatto che "ai suoi tempi", si stavano mettendo le basi per un movimento high stakes che non avrebbe dovuto portare ai risultati che, al contrario, al giorno d'oggi appaiono, secondo il suo parere, gonfiati oltre misura.

Ma il suo tweet non ha trovato, come ovviamente c'era da aspettarsi, terreno fertile da tutti i suoi seguaci, come ad esempio Shaun Deeb, che gli ha risposto per le rime.

Solo perché non riesci ad avere i soldi, non significa che la nuova generazione sia così sick come pensi, e sai quanto è difficile trovare un finanziatore per 5 milioni all'anno in buy-in? Non è esattamente così facile come dici tu.

Shaun Deeb

Mike Matusow: "cifre gonfiate"

A supporto della sua teoria, Mike Matusow ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia che fa capo alla circostanza che vede i risultati dei siti di tracking, thehendonmob.com in primis, non valutare i costi sostenuti per viaggi, vitto, albergo, spostamenti vari e, soprattutto, quello per l'iscrizione ai tornei.

Lui stesso ha poi ammesso di aver venduto il 50% della sua action in tutti i tornei con un buy-in da $10.000 o superiori che ha giocato nella sua carriera

È pratica comune per i professionisti dell'high roller, e anche per alcuni giocatori amatoriali, vendere quote e consentire ai sostenitori di assumersi una parte, se non tutto, del rischio.

Matusow ha oltre $ 10,6 milioni in premi nei tornei dal vivo, secondo The Hendon Mob. Ma non si sa quanto abbia guadagnato da quella cifra, come ogni altro giocatore.

Patrick Leonard: non sai di cosa stai parlando

Feroce la risposta di Patrick Leonard all'accusa mossa da Mike Matusow in relazione al fatto che il 90% dei giocatori High Roller, posseggano solo il 3% delle proprie azioni, il resto è tutto venduto a finanziatori e staker vari.

Leonard, che rimane uno dei giocatori più seguiti su X con il suo account @padspoker, ha accusato Matusow di mettere insieme in modo confuso una narrativa "scorretta" e "falsa".

"Chiunque ti stia dando queste informazioni non ha la minima idea dell'argomento di cui parla", ha continuato Leonard.

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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