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Mike McDonald

Mike McDonald la spara grossa: "Nei tornei, nascondere il payout"

Fresco dell'ennesima vittoria in carriera (l'High Roller dell'EPT Malta 12), Mike McDonald ha affrontato un argomento molto interessante: lo stalling durante la bolla nei tornei. 'Timex' ha lanciato un suggerimento che a prima vista potrebbe sembrare assurdo, ma che ha una sua logica - e ce la spiega lo stesso fenomeno canadese.

McDonald ha solo 26 anni, ma in carriera ha già vinto 12,5 milioni di dollari, 4 dei quali soltanto nei primi tre mesi dell'anno scorso. 'Timex' è famoso anche per il suo sguardo fisso e penetrante, una tattica che spesso finisce per far innervosire (talvolta persino infastidire) i suoi avversari. Insomma, parliamo di un player che sa il fatto suo, quando si parla di tornei di poker live.

McDonald ha dichiarato a PokerListings che vorrebbe vedere una maggiore velocità di svolgimento, proprio nei tornei di poker dal vivo: "Se arrivi in zona bolla devi decidere se comportanti seguendo una certa etica o meno. Più passa il tempo e più il poker diventa duro da battere, più persone scelgono la soluzione eticamente più discutibile".

'Timex' ritiene che il problema sia da ricercare nella struttura di payout dei tornei live e propone un paio di cambiamenti a dir poco radicali, che secondo lui velocizzerebbero il gioco: "Una cosa che si potrebbe fare è dare solo una stima del payout, senza dire ai giocatori esattamente ciò che potranno vincere".Difficile capire quanti giocatori di poker sarebbero d'accordo a partecipare a un torneo in cui il payout è nascosto, eppure il suggerimento di McDonald è interessante.

E non è l'unico. Il canadese propone anche di abbassare il premio più basso affinché non serva neppure a ripagare il buy-in, in quei tornei (come gli High Roller) dove il field è rappresentato quasi esclusivamente da professionisti e giocatori esperti: "Non credo che ti serva un mini-cash per garantirti un profit. Potremmo iniziare tranquillamente a pagare il 40% del buy-in per poi salire tipo al 70%".

Mike McDonald propone inoltre di nascondere anche i pay jump, cioè di non far sapere ai giocatori quando avverrà il prossimo 'scalino' e il conseguente aumento del premio attribuito: "Suggerisco che invece di avere un pay jump diciamo ogni 10 eliminati, si scelga per esempio un numero random tra 1 e 10 dopo ciascuno scalino, per determinare quanti giocatori dovranno essere eliminati per raggiungere il successivo livello di payout".

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Il canadese è anche un sostenitore dello shot clock (di cui si è parlato molto un annetto fa). Anche se ammette di essere un giocatore molto lento, McDonald ritiene che velocizzare l'azione sarebbe qualcosa di positivo anche per lui, visto che aumenterebbe il numero medio di mani giocate ogni ora.

Ma il clock secondo Mike McDonald non è sufficiente; ai giocatori si potrebbe far pagare il privilegio di consumare il tempo: "Diciamo che invece di fare il chip race si mantengono le chip di denominazione più bassa, e per ogni cinque secondi di tempo in cui un giocatore pensa si deve pagare un quarto di ante o qualcosa del genere".

Un'idea questa che avrebbe delle implicazioni un po' troppo scomode live, ma che potrebbe essere applicata al poker online: "Basta far pagare tutti quelli che consumano troppo tempo e in questo modo si avvantaggerebbero i giocatori veloci. Sono sicuro che qualcosa del genere funzionerebbe davvero".

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