Con oltre 3,3 milioni di dollari vinti in carriera nei tornei di poker live, Niall Farrell è il secondo giocatore più vincente nella storia del suo Paese (la Scozia), secondo soltanto a David Vamplew – che lo stacca di circa mezzo milione.
Esploso definitivamente un paio di stagioni fa, quando ha vinto l’EPT Malta Main Event, lo scozzese non si è più fermato, aggiungendo al suo palmares il WPT Punta Cana lo scorso novembre, oltre ad una serie di piazzamenti a premio importanti – tra i quali una trentina di in the money tra WSOP e WSOPE.
Niall Farrell ci prova anche a Rozvadov
In questi giorni, Niall Farrell sta partecipando al festival del poker organizzato da 888 a Rozvadov, dove è riuscito ad arrivare al final table del Main Event. Tornei comunque dal buy-in sostanzialmente basso, nei quali un player abituato a partecipare ad eventi economicamente più impegnativi deve per forza sapersi adattare.
“In questo genere di eventi bisogna affrontare situazioni diverse”, ha dichiarato lo scozzese ai colleghi di PokerListings. “Il livello dei buy-in è più basso e si incontrano molti più giocatori amatoriali. Per sfruttare questa cosa occorre adattare il proprio gioco”.
Low stake vs high stake
Alla domanda se per lui fossero più importanti i tornei low buy-in o quelli high stakes, Niall Farrell ha così risposto: “Entrambi. Gran parte del discorso si riduce a quanto denaro puoi aspettarti di guadagnare da entrambe le tipologie di eventi”.
Lo scozzese entra più nel dettaglio: “Nei tornei come questo (di Rozvadov, ndr), il ROI è più alto ma i buy-in sono più bassi. In un torneo da 800 euro di buy-in,anche se avessi un ROI del 200%, che è enorme, guadagneresti solo 1.600 euro.
Se lo confrontiamo con un evento da 25.000 euro, in cui magari hai un ROI solo del 10%, guadagneresti comunque 2.500 euro – una cifra considerevolmente alta, nonostante un ROI più basso”.
Contro gli swing
Il buon Niall Farrell – definito “uno che vince un torneo e poi va a farsi una pinta di birra” – in definitiva ritiene che occorra saper dosare al meglio gli eventi dal buy-in importante con quelli in cui il costo d’ingresso è minore.
“Puoi fare soldi un po’ più facilmente (nei tornei low buy-in, ndr) e questo ti aiuta a superare gli swing degli eventi dal buy-in più alti”, ha chiosato lo scozzese.