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Phil Hellmuth: bluff rovinoso e WSOP adios!

La festa è finita per Phil Hellmuth. L’appuntamento con il 14esimo braccialetto rinviato per Poker Brat che è stato eliminato ieri nel Main Event WSOP. Si chiudono quindi per lui queste World Series con un bilancio discreto: 203.818$ di vincite lorde e vittoria sfiorata nel 1.500$ Razz Seven Card (evento numero 7), per 74.848$.

Peccato solo per la conclusione anticipata nel Main Event, al day 2C, dove ha compromesso tutto in due mani. C'è da dire che la leggenda di Palo Alto era partito con uno stack di 49.425, quando l'average era di circa 60.000.  Peccato per un bluff non andato a buon fine. 

Un giocatore da cutoff apre, Phil 3-betta dallo small blind, l'original raiser 4-betta e Hellmuth chiama. Sul flop a j 6 , Hellmuth checka, l'avversario non ci sta e betta fino a 8.000, PokerBrat check-raisa a 22.000 ed ottiene il call. 

Turn: k check, check. 

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River: k Hellmuth betta 33.000 e il suo avversario va sopra fino a 45.000. Phil ci pensa un minuto e poi folda.

phil-hellmuth

Nella mano successiva, Hellmuth mette il suo restante stack al centro del tavolo con A-3 e viene chiamato da un giocatore con A-J. Sul board non avviene il miracolo e Phil saluta tutti, commentando con filosofia, almeno per una volta: "ho messo in gioco troppe chips in quel bluff. D'altronde grazie a diversi bluff ero riuscito ad arrivare fino là. Chi di spada ferisce, di spada perisce". Alla prossima.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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