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Clamoroso Phil Hellmuth: "Non giocherò il Main Event WSOP 2025, ecco perché..."

Nella giornata di ieri, il mondo del poker è andato in fibrillazione come accade sempre, quando viene pubblicato il calendario ufficiale delle World Series. Poche ore dopo l'uscita del programma WSOP 2025, tuttavia, ecco una sorta di "bomba atomica" da parte del giocatore più iconico di tutti: Phil Hellmuth.

Phil Hellmuth salterà il Main Event WSOP per la prima volta dal 1988

In un accorato video rilasciato in esclusiva a Poker.org, il recordman di braccialetti WSOP - nonché vincitore proprio del Main Event nel 1989, ha rivelato la sua non partecipazione alla prossima edizione del "torneo dei sogni". Ma "The Poker Brat" non si limita a quello, perché dalle ragioni che lo hanno portato a questa decisione "che non avrei mai voluto prendere" si intuisce una fortissima polemica con l'organizzazione.

"Oggi il WSOP Main Event è una gara di resistenza"

"Ragazzi, questo è un video che non avrei mai voluto registrare. Il Main Event delle World Series Of Poker, torneo che ho giocato ogni singolo anno dal 1988, non mi vedrà al via quest’anno. Perché è troppo faticoso, davvero troppo. La gente pensa “Dai Phil, puoi giocare sette giorni in fila.” Sì, provaci, provaci ad alzarti e giocare da mezzogiorno a mezzanotte per sette giorni in fila, per poi sentirti dire “Ok, oggi giocheremo fino alle 2/3 del mattino”, perché succede anche questo al WSOP Main Event. Davvero si tratta di un torneo stremante, e così com’è non posso vincerlo e diventa durissima per tutti i giocatori più anziani, molto più colpiti da questa cosa rispetto ai più giovani.

Vi dirò, quattro grandi giocatori sono venuti a dirmi che hanno buttato al vento il Main Event perché erano arrivati troppo stanchi, chi a 50, chi a 30 o 100 left. Così il torneo diventa una gara di resistenza.

Io non credo che, in tal modo, il WSOP Main Event stia premiando l’abilità. Non fraintendetemi, rimane sempre il mio torneo preferito e non voglio perderlo, ma semplicemente non ce la faccio. Ho 60 anni, a 50 magari avrei continuato a farlo. Oggi le World Series Of Poker lo hanno impostato come una gara di resistenza e così ci perdiamo tutti, tanto."

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Giocare 7 giorni consecutivi conviene solo ai più giovani

"Se faceste un sondaggio tra i giocatori sull’ipotesi di avere giorni di riposo durante il main Event, l’80% risponderebbe di sì. Ho fatto un mio piccolo sondaggio e in quel 20% ci sono soltanto giocatori intorno ai 25-26 o 27 anni. A loro fa comodo che la gente si stanchi e butti via le chips, giocherebbero 10 giorni in fila. Ma io non voglio delle WSOP che inducano la gente a stancarsi e giocare male le proprie fiches. Perciò mi farà malissimo non giocare il miglior torneo di poker al mondo, ma per il 2025 mi tiro fuori. Spero che nel 2026 alcuni cambiamenti vengano applicati, in modo da consentire di recuperare energie e che torni a essere una gara più di abilità e meno di resistenza. Amo le World Series Of Poker, sono sempre importantissime per me, ma a queste condizioni non posso più giocare il Main Event."

Phil Hellmuth: "Un giorno di riposo dopo day 3 o day 4? L'ho chiesto alle WSOP da mesi"

Hellmuth rivela ai cronisti di Poker.org di aver chiesto alle WSOP, diversi mesi fa, dei giorni di riposo. "Se al WSOP Main Event non metteranno un day off dopo il day 3 o il day 4, non lo giocherò".

Phil Hellmuth risponde poi ad altre domande sullo schedule uscito ieri. "Mi ha deluso il fatto che ci siano solo due tornei di Razz, è una specialità molto apprezzata e in cui è richiesta tantissima abilità. Cosa mi ha colpito dello schedule? Il 25k mezzo NLHE e mezzo PLO, lo adoro." Quindi, il 17 volte braccialettato ha puntato dritto al 25k H.O.R.S.E.: "L'anno scorso in quel torneo ho giocato un poker fenomenale e avrei dovuto vincerlo. Quest'anno è il terzultimo evento e ci arriverò carichissimo".

Immagine di copertina: Phil Hellmuth (PokerNews)

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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