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Il fold di Laak col trips che fece discutere. Fin troppo timido, o scelta azzeccata? (Video)

La mano che vi proponiamo oggi ci porta ad alcune piccole riflessioni di carattere tecnico. I protagonisti sono Phil Laak e David Banyamine. 

Meno spettacolo, più sostanza. 

Se siete assidui lettori di Assopoker, sapete che le mani storiche che pubblichiamo, non seguono un canovaccio che va bene per tutte le stagioni, ma l’obiettivo è quello di diversificare il fine per cui ve le proponiamo.

Qualche volta esse si pongono lo scopo di sviscerare qualche angolo del regolamento, altre volte vi sono degli scontri verbali tra i protagonisti, altre volte ancora, invece, sono semplicemente spettacolari. 

La mano di oggi

Questa che postiamo oggi, invece, sembrerebbe avere alcuni crismi che si rifanno alla modalità di gioco espressa da Laak e Benyamine, quest’ultimo vincitore del piatto contro un “unabomber” piuttosto rinunciatario. 

La mano parte con rilancio a 5.000 di David Banyamine che occupa una delle posizioni iniziali, con a 10, chiamato da entrambi i bui occupati rispettivamente da Daniel Negreanu e da Phil Laak.

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I due rispondono al fuoco dell’original raiser con k j e q 5 . 

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Il flop, 5 5 6 , regala subito il trips al BB e, dopo il check dei bui, Benyamine va in cBet per 9.000 su un piatto da 15.000, originando il fold di Negreanu da small blind. 

Il check raise di Laak

Laak non ci sta e prova ad estrarre valore forte del suo trips, salendo a 27.000 e, dopo qualche minuto di ragionamenti, David mette. 

Al turn cade un 9 che chiude un potenziale draw a cuori e i 36.000 della 2nd barrell di Laak vengono, questa volta prontamente, chiamati da Benyamine. 

Al river scende il più classico dei 2 di picche ininfluenti che regalerebbero definitivamente il piatto a Laak, ma il suo check è intriso e pregno di debolezza e paura e così Benyamine ne approfitta sparando 89k al river, sufficienti a originare il quick fold di Laak. 

Cosa ne pensate voi?  

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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