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Poker live: serve un'Agenzia di Rating Indipendente per casinò e organizzatori

Dopo le polemiche fuorvianti, è arrivato il tempo per un sano momento di riflessione sul futuro del settore, per un dibattito che deve essere visto come funzionale e volto alla tutela del poker dal vivo.  Per questo motivo, invitiamo ad uno scambio di idee costruttive, Tournament Directors, giocatori esperti e credibili, responsabili dei casinò e addetti ai lavori. Non sono ammesse le futili provocazioni per distogliere il focus dai problemi reali e dalla gravità delle scorrettezze che sono state poste in essere. E' necessario trovare soluzioni pratiche.

Se non vogliamo realmente trasformare i tornei di poker live in una “carnevalata”, bisogna agire e applicare una sorta di tolleranza zero per ritrovare la retta via (sempre che ci sia stata). E i primi a doverlo fare devono essere i casinò (ma su questo aspetto parleremo in seguito) e gli organizzatori con provvedimenti legittimi.

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Global Poker Index può essere la casa perfetta per sviluppare l'idea di un'agenzia internazionale indipendente nel poker

In passato poker manager e casinò, negli States, Francia e in Gran Bretagna, non hanno esitato a denunciare tutto alle autorità competenti, proprio a tutela degli altri concorrenti e della credibilità del gioco. E le sentenze non sono tardate ad arrivare.

Abbiamo registrato, nelle ultime settimane, comportamenti gravi e superficiali durante i tornei live e, fatto ancor più irresponsabile, è stata l’indifferenza che ha accompagnato questi episodi, come se tutto oramai fosse da etichettare nella categoria dei margini d' "errore"  accettabili.

Addirittura, una minoranza ha stigmatizzato gli episodi, sottovalutando che agli occhi delle persone normali, e dei giocatori occasionali (sempre più lontani ed in fuga da questo gioco), il poker è stato ancora una volta etichettato come un mondo tutt’altro che trasparente (per usare un eufemismo).

Borgata Winter Open l’anno scorso, EPT Barcellona, People’s Poker Tour Malta in meno di 9 mesi, sono accaduti fatti lesivi per la credibilità e l’immagine del poker live, in tornei di primissimo piano. A Malta, gli organizzatori del PPT e del casinò, sono intervenuti con tempismo ed hanno preso le decisioni che sembrano più corrette, alla luce anche di quello che è emerso dal video esaminato e dopo ben 4 ore di riunione e riflessioni.

Per questo motivo, è giusto a nostro avviso, che i giocatori possano valutare le location ed i tornei, alla luce di valutazioni fatte da professionisti del settore.

Il poker live ha bisogno di un'autorità internazionale indipendente che possa valutare e dare un punteggio sull'affidabilità delle varie location, sull'operato degli organizzatori, mettendo al primo posto l'integrità e la tutela del gioco.

Un modo anche per salvare chi in questo mercato opera con onestà e competenza. Giusto premiarlo.

Per questo motivo, dovrebbe essere istituita una commissione indipendente che possa dare un punteggio, un rating a casinò, circuiti, singoli tornei e organizzatori.

E' l'unico modo per sdoganare il poker dai consueti luoghi comuni, che poi tanto lontano dalla realtà non sono.

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World Poker Tour, European Poker Tour e World Series of Poker dovrebbero essere i primi a spingere per l'istituzione di una autorità indipendente, posta a tutela dell'integrità del gioco e pronta a denunciare tutte le irregolarità dei players e degli organizzatori. 

Volendo, il Global Poker Index potrebbe essere una buona base di partenza, la casa ideale per sviluppare un progetto del genere. La credibilità non manca a questa nuova sigla del poker.

Non ci sono alternative: dopo questi episodi, chi è disposto a mettere la mano sul fuoco sulla totale integrità e regolarità del gioco durante i tornei live?

A prescindere dalle motivazioni dei protagonisti, in diversi contesti, i players riescono con troppa facilità a mettere le mani sugli stack degli avversari ai tavoli, dando luogo a scorrettezze e comportamenti gravi e irresponsabili, sia in buona che in mala fede.

Non indaghiamo sulle cause e motivi, perché solo i diretti protagonisti possono sapere cosa li ha indotti a condotte del genere così assurde, ma è necessario trovare dei rimedi ed essere inflessibili nell'applicare una sorta di tolleranza zero. E solo una commissione internazionale indipendente potrebbe avere la forza e la credibilità per farla applicare.

Nel poker girano molti soldi e nessuno può pretendere di essere immune alle regole della società civile. Ma c'è anche chi queste regole deve farle rispettare ed è necessario stroncare i comportamenti compiacenti che troppo spesso accompagnano le logiche del settore. Superficialità ed indifferenza non devono appartenere a questo mondo, se vogliamo ancora vedere un futuro per l'amato giochino.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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