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Si iscrive al torneo di Limit, ma pensa sia No Limit Hold'em: chiede (e ottiene) il rimborso

Ad un tavolo del torneo di Limit Hold'em da 1.500 dollari di buy-in è successa una scena di quelle che non si vedono tutti i giorni: un giocatore ha openraisato all'inizio del torneo convinto di star giocando un evento di No Limit Hold'em, ma quando tutti gli altri hanno sottolineato che stesse partecipando ad un torneo di Limit Hold'em ha chiamato il floorman e chiesto il rimborso del buy-in, riuscendo infine ad ottenerlo.

A raccontarlo è stato Bill Chen - autore dell'acclamato The Mathematics Of Poker - che ha assistito in diretta alla scena, spiegando come floorman diversi avevano decretato scelte differenti, fino a che un supervisore ha deciso di tagliare la testa al toro e far consentire al giocatore di "ritirarsi" dal torneo recuperando il denaro speso per il buy-in.

Il primo floorman chiamato in causa era stato dello stesso avviso, ma il secondo aveva obiettato che da parte del giocatore c'era stata un'azione significativa (vale a dire l'openraise) e che quindi per questa ragione dovesse rimanere nel torneo e giocarlo. Una decisione che è stata giudicata come la più giusta dalla maggior parte dei giocatori.

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Ci sono state infatti molte critiche in questo primo spezzone delle WSOP all'organizzazione: dalla struttura degli eventi da 1.500 $ alle code interminabili al fatto che chi si è registrato in anticipo e si presenti in ritardo al tavolo perda una parte del proprio stack, malgrado in precedenza gli fosse stato assicurato il contrario. Tuttavia, al tempo stesso i player hanno voluto enfatizzare un episodio che invece va a loro avviso nella direzione giusta, quella dei giocatori. In questo senso, diversi regular hanno sottolineato che l'organizzazione degli EPT sia molto migliore, EPT che tuttavia hanno a che fare con numeri importanti ma ben più contenuti.

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L'idea di fondo è che se è possibile sistemare un piccolo errore in maniera semplice, e nell'interesse di quei player che sono la linfa vitale della manifestazione, sia sempre opportuno farlo. Fosse stato costretto a giocare, quel partecipante avrebbe certo fatto del suo meglio per mostrare il suo disappunto, con conseguente cattiva pubblicità per le WSOP.

Gli altri giocatori del resto non sembrano particolarmente danneggiati da una soluzione simile: come ha scritto al riguardo Terrence Chan, "i giocatori che si iscrivono intenzionalmente a questo torneo non sono forse abbastanza per renderlo soft?".

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