Un torneo da record, quello del Battle of Malta in versione autunnale, che ha messo ai tavoli del Main Event oltre seimila partecipanti e visto il trionfo di due italiani come Candido Cappiello (primo) e Andrea Shehadeh (secondo). Una festa che però ha assunto qualche tono polemico nei giorni successivi, quando uno dei partecipanti al tavolo, Leonardo Romeo giunto quarto alla fine, ha sollevato con un post sui social dubbi sulla possibilità tra i primi due si fossero giocate mani che successivamente hanno fatto discutere la community pokeristica italiana su un potenziale soft play.
Abbiamo allora voluto approfondire la questione come si conviene a una testata di informazione come la nostra, approfondendo i fatti in maniera oggettiva e neutrale, analizzando anche diverse mani avvenute durante il torneo, avvalendoci dell'aiuto di uno dei professionisti del tavolo verde più esperti e validi del panorama italiano: Andrea Dato.
Disclaimer: questa analisi NON vuole esprimere un giudizio in merito alla vicenda, nè da una parte nè dall'altra, ma ha lo scopo di fornire al pubblico di appassionati tutte le informazioni utili necessarie per potersi fare un'idea completa di quanto successo, lasciando poi ognuno decidere e valutare secondo propria coscienza.
Il final table del Battle of Malta
Vale la pena anche fornire un quadro generale del contesto in cui si è svolto questo Final Table. Siamo al Main Event del Battle of Malta appunto, con gli ultimi otto giocatori a puntare una prima moneta di oltre 220 mila euro e con scalini importanti di montepremi.
Tra questi ci sono ben cinque italiani in corsa, tra cui proprio Candido Gabriele Cappiello che parte secondo in chips e Luigi Andrea Shehadeh che invece è il più short del tavolo.
Struttura ancora molto giocabile comunque, tanto che non a caso per giungere all'epilogo serviranno oltre otto ore di gioco. Il che dimostra però anche come i partecipanti abbiano generalmente adottato una strategia piuttosto conservativa, probabilmente proprio in virtù di un payout decisamente interessante da scalare.
Per dovere di cronaca questa sarà poi la situazione conclusiva dell'evento:
| POSIZIONE FINALE | GIOCATORE | NAZIONE | PREMIO |
|---|---|---|---|
| 1 | Candido Gabriele Cappiello | Italia | €225.770 * |
| 2 | Luigi Andrea Shehadeh | Italia | €181.750 * |
| 3 | Giuseppe Ciancio | Italia | €110.150 |
| 4 | Leonardo Romeo | Italia | €83.800 |
| 5 | Cristian-Marius Campan | Romania | €63.700 |
| 6 | Davis Modans | Moldavia | €48.450 |
| 7 | Marco D’amico | Italia | €36.850 |
| 8 | Rafal Piotr Lubczynski | Polonia | €28.000 |
Cosa è successo... dopo?
Dopo la fine dell'evento, è però successo che tramite social, uno dei partecipanti ha sollevato dubbi sul comportamento di alcuni giocatori al tavolo durante alcune mani giocate (viste a carte scoperte durante la diretta live del final table).
Puoi leggere cliccando qui il post di Romeo su Facebook
Il messaggio di Romeo è piuttosto diretto e solleva dubbi sulla regolarità del tavolo. In particolare, l'attenzione e i dubbi di Romeo sono su due mani di Andrea Shehadeh e Candido Cappiello, che durante il torneo erano in posizione rispettivamente di Bottone e BB, giocando quindi diverse mani uno contro l'altro, tra cui due in particolare che erano state riportate in un altro post. Questo è il punto di vista di Romeo.
Come ribadito all'inizio, il nostro compito non è quello di giudicare una o l'altra parte in causa, quanto piuttosto quello di approfondire tutte le informazioni possibile e fornire un quadro oggettivo e generale di quanto successo. Ed è quello che troverete in effetti nel video in cui ci siamo aiutati con l'esperienza e la capacità tecnica e strategica di uno dei più forti giocatori italiani, Andrea Dato.
Abbiamo ovviamente anche contattato tutte le parti coinvolte nella vicenda, ma proprio perchè non si tratta di una sorta di "inchiesta" nè tanto meno un dibattito da tribunale, l'intento è quello di fornire tutto quanto possibile a chi ci ascolta, lasciando poi a ognuno il proprio giudizio in merito. Restiamo comunque a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o richiesta, che prenderemo come sempre in esame da un punto di vista puramente oggettivo e di trasparente comunicazione giornalistica.


