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[VIDEO] Mike Matusow, super bluff e sfottò: "I giochi dei bambini sono di là"

Nel 2005 il poker viveva uno dei momenti più luminosi della sua storia grazie a una popolarità altissima che spingeva milioni di persone in tutto il mondo a mettersi alla prova online e soprattutto live. Il livello era molto più basso di oggi e i professionisti dell'epoca trovavano "carne fresca" ai tavoli ogni giorno. Essere un giocatore professionista era certamente più facile e molti di loro, consapevoli della netta superiorità sugli avversari ma inconsapevoli del fatto che tutto sarebbe cambiato di lì a poco, non rinunciavano ad atteggiamenti arroganti, frasi intimidatorie e sfottò.

Avevamo già parlato di un episodio molto rappresentativo con protagonista Phil Hellmuth, il quale, grazie anche ad un comportamento da bullo, costringeva gli avversari a foldare ottime mani. Oggi parliamo di un altro professionista appartenente alla generazione di Poker Brat, Mike Matusow. Era il 2005, The Mouth era uno dei nomi più noti del circuito, era ricco, vinceva bene ed era sponsorizzato da Full Tilt Poker, da cui riceveva uno stipendio da centinaia di migliaia di dollari. La situazione era idilliaca per Mike, che in quel periodo non era nuovo a sceneggiate da primadonna al tavolo, sia per attirare l'attenzione su di sé che per mettere in soggezione gli altri giocatori.

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Il torneo è il Main Event WSOP, i blinds sono 5.000-10.000 e l'amatore Christensen rilancia a 40.000 da middle position con 10 10. Mike è in posizione e spilla k q , mano con la quale decide di chiamare anche per sfruttare il vantaggio della posizione. Il flop è 2 a j e dopo il check di Christensen, Matusow punta 50.000 sul piatto di circa 100.000 gettoni. Senza pensarci nemmeno un secondo, Christensen prepara le chips per il rilancio a 100.000. Si tratta di un mini raise che non convince Mike: il professionista statunitense scruta l'avversario, poi si sporge per vedere quante chips gli rimangono e alla fine dichiara sprezzante l'all-in.

Una mossa estremamente aggressiva considerando che in mano non ha altro che un progetto di scala a incastro, ma che si rileva anche vincente: dopo qualche secondo Christensen non può fare altro che foldare, mostrando la sua coppia di Dieci al tavolo. "Bel fold", commenta Matusow, per poi girare il bluff e dichiarare beffardo: "Ma non stai giocando con i bambini, amico. I giochi per i bambini sono in fondo alla strada! I giochi per i bambini sono di là!"

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Questo atteggiamento ricorda proprio quello di Phil Hellmuth, e infatti qualcuno chiede a Matusow: "Per caso sei parente di un certo Phil?". Lui se la prende e replica: "Oh per favore, non dire una cosa del genere, non è bello. Io scherzo, ma non ho un ego. Lui è davvero convinto di ciò che dice in giro".

Il big bluff di Mike Matusow alle WSOP 2005:

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