[imagebanner gruppo="pokerstars"]Il bello del poker è che si tratta di un gioco nel quale chiunque può vincere sul breve periodo. Quante volte è capitato a giocatori amatoriali di alzarsi dal tavolo in attivo dopo aver sfidato professionisti di lunga data? Anche per questo motivo, i risultati nel poker sono valutabili solo sul lungo periodo, un concetto che non è applicabile su un singolo torneo.
Lo sa bene Christian Pham, professionista del Minnesota che qualche giorno fa si è presentato al Rio Casino per giocare l'evento di No-Limit Hold'em da 1.500$ di buy-in ma ha sbagliato a indicare il numero del torneo alla cassiera e si è ritrovato schierato a quello di No-Limit 2-7 con lo stesso costo di entrata. Come dichiarato a Pokernews.com, Pham non aveva mai giocato una singola mano di Deuce-to-Seven in tutta la sua vita e quando si è visto consegnare cinque carte invece che due e aver capito che era impossibile de-registrarsi, non ha potuto fare altro che foldare tutte le mani per i primi 15 minuti di gioco.
In questo lasso di tempo ha cercato di capire come funzionasse il Deuce-to-Seven, grazie anche all'aiuto di un avversario che è stato tanto gentile (e ingenuo, aggiungerebbero molti professionisti) da spiegargli le regole. In poco tempo Pham ha compreso che le carte basse erano meglio di quelle alte, che l'Asso valeva come carta alta, che scale e colori annullavano il valore della mano e che il nuts era costituito da 2-3-4-5-7.
Al termine di questo improvvisato studio della variante ha iniziato a giocare, riuscendo a centrare subito una serie di grossi piatti che lo hanno lanciato nelle parti alte del chipcount. Preso dall'euforia ha addirittura eliminato sua maestà Daniel Negreanu, per poi mettere a segno un hero call che gli ha permesso di chiudere il Day 1 come chipleader: riceve 2-3-7-9-10 e decide di non cambiare nessuna carta, mentre il suo avversario ne cambia una; dopo il draw punta e l'oppo risponde andando all-in.
"Ci ho pensato a lungo perchè pensavo stesse bluffando", ha dichiarato Pham. "Chi conosce il gioco pensa che il 10 sia troppo poco per chiamare il push ma pensavo che non avesse un punto migliore. Gioco un sacco di tornei dal vivo e ho avuto l'impressione che stesse bluffando". Pham chiama e l'avversario mostra proprio un A-high.
Il Day 2 dell'improvvisato variantista prosegue sulla falsa riga della prima giornata di gioco nonostante avversari come Robert Mizrachi e Jorryt Van Hoof, e giunge al final table con uno stack imponente. Quando il floorman ferma il gioco a tre left, lui è ancora dentro.
I suoi avversari sono Daniel Ospina e Matthew Smith e nel Day 3 si completa l'impresa: Christian Pham vince l'evento #23 di No-Limit 2-7 Single Draw e porta a casa 81.314$. Per lui anche il primo braccialetto WSOP in carriera, ottenuto in una maniera che definire particolare è dire poco. Vedremo se il prossimo anno tornerà a difendere il titolo di campione del Deuce-to-Seven oppure tenterà la fortuna in qualche altra variante...