Può un tavolo finale essere deciso ancor prima di venire giocato? Evidentemente no, ma il rischio che al WPT di Jacksonville possa andare in scena un copione simile è decisamente più che concreto: merito o colpa di Noah Schwartz, che comanda il sestetto finale con uno stack da ben 6.255.000 fiches, ovvero oltre il 40% delle fiches complessivamente in gioco.
Un dominio sottolineato anche da un altro dato curioso, diretta conseguenza del primo: al tavolo finale tutti gli altri giocatori si presenteranno sotto average, a cominciare da Hans Winzeler, secondo con 1.965.000 fiches ovvero 49 big blinds. La domanda è quindi obbligata: chi saranno gli avversari più credibili che potrebbero riuscire a separarlo dal successo?
Oltre al sopracitato, giocatore di una certa esperienza che ha già sfiorato ripetutamente il braccialetto WSOP, abbiamo indubbiamente Lee Markholt, giocatore della vecchia guardia che un WPT lo ha già vinto nel 2008, ed è l'unico che sulla carta potrebbe concedersi il bis in questo senso.
Visto così rischia di essere un po' poco per un osso duro come Noah, ma come sempre non va sottovalutato il peso delle carte in un singolo evento del genere: Schwartz come si suol dire "può solo perderlo", ma al tavolo da poker nulla è davvero impossibile, almeno qualche volta.
Questo il chipcount prima del "verdetto":
- Noah Schwartz 6.255.000
- Hans Winzeler 1.965.000
- Brian Senie 1.865.000
- Lee Markholt 1.720.000
- Ryan Hartmann 1.400.000
- Byron Kaverman 1.075.000