Come abbiamo visto qualche giorno fa, le WSOP 2016 inizieranno il 31 maggio. Sebbene il calendario completo dovrebbe uscire soltanto a gennaio (o al più tardi a febbraio), sono già molte le notizie riguardanti i prossimi campionati mondiali di poker. A cominciare dai November Nine, che l'anno prossimo potrebbero saltare.
Niente paura: il format del Main Event WSOP 2016 rimarrà sostanzialmente identico a quello degli ultimi anni. Ma, come già successo nel 2012, il final table potrebbe essere anticipato a ottobre, visto che l'anno prossimo novembre sarà il mese delle presidenziali USA.
Confermatissima, invece, la spalmatura su tre giorni: "Abbiamo apprezzato tantissimo il fatto che il formato su tre serate ci abbia permesso di rimanere in primetime, cosa che sembra aver funzionato benissimo. Questo ha significato meno ore di gioco per i giocatori e più persone davanti alla televisione", ha dichiarato Seth Palansky, Vice President of Corporate Communications della Caesars.
WSOP 2016, tanti miglioramenti per il Colossus
Il Colossus delle WSOP 2015 frantumò ogni record di partecipazione per un torneo di poker live, ma come forse ricorderete non fu tutto rose e fiori. Ci fu chi, per esempio, si lamentò di un evento da 565 dollari e oltre 22.000 iscritti, con un primo premio di 'appena' $638.000.
La struttura di payout del Colossus rispettò la regola cosiddetta del Golden Ratio, come in tutti gli altri tornei delle World Series. Il fatto è che le WSOP non avevano mai avuto un field così grosso prima d'allora.
"Abbiamo deciso che non c'è mai stato un torneo di poker da 500 dollari con 1 milione di primo premio, la cosa è allettante. Non volevamo, in realtà. Pensavamo che sarebbe entrato in competizione con il Millionaire Maker, ma grazie al Colossus abbiamo portato tante persone alle WSOP per la prima volta nella loro vita".
Un altro problema del Colossus 2015 furono le code interminabili alle casse del Rio, che Palansky attribuisce parzialmente al tilt dei computer delle WSOP, chiamati ad analizzare un numero di informazioni nettamente superiore a quanto avessero mai fatto. La soluzione per il 2016? Implementare la stessa struttura dell'Oktoberfest delle WSOPE 2015.
In pratica, nel Colossus II ciascun starting flight giocherà fino allo scoppio della bolla: "Ci sarà gente che andrà alla cassa a ritirare il premio ogni starting day", ha dichiarato Palansky. "Dal Day 2 in avanti ci sarà ancora tanta gente da pagare, ma sarà meglio scaglionata. All'Oktoberfest ha funzionato molto bene. Dovremo preparare un po' di documentazione per spiegare meglio come funziona, in modo che i giocatori capiscano la struttura e il processo".
Big One for One Drop, livelli dei tornei e shot clock
Tecnicamente, dopo la prima edizione del 2012 (vinta da Antonio Esfandiari) e la seconda del 2014 (in cui trionfò Dan Colman), alle WSOP 2016 dovrebbe tornare anche il Big One for One Drop, anche se non c'è ancora l'ufficialità.
"L'idea è quella di disputarlo ad anni alterni", ricorda Palansky, "ma dobbiamo trovare un momento appropriato per ESPN, se vorranno filmarlo. Dobbiamo sentire ancora i giocatori e assicurarci che le programmazioni siano adeguate".
Tra le altre questioni da affrontare, anche la richiesta pervenuta agli official delle WSOP, da parte del Player's Advisory Council (una sorta di comitato dei giocatori, per intenderci), di velocizzare un po' alcuni tornei, visto che in molti casi ci è voluto troppo tempo per arrivare in the money.
Tra le possibili soluzioni, far partire i tornei un'ora prima (alle 11 e alle 15 invece che alle 12 e alle 16) e giocare livelli da 40 minuti durante il Day 1 e livelli più lunghi negli altri giorni. "Dato che abbiamo concesso più chip di partenza e aggiunto dei livelli alle strutture, questi eventi sono diventati più lunghi che mai", ha spiegato Palansky.
"Nel 2015 abbiamo avuto 41 eventi andati oltre il 33° livello: questo vuol dire arrivare a quattro giorni di gioco. Sappiamo che la gente lavora e ha degli impegni e non ha tutto questo tempo. Velocizzare il Day 1 è l'ideale, in un certo senso, per un giocatore amatoriale, ma secondo molti tempi più brevi vanno comunque a vantaggio dei giocatori amatoriali".
Infine, Palansky ha affrontato l'argomento del tanking eccessivo, problema che abbiamo visto bene nel Main Event WSOP. In tanti hanno chiesto l'introduzione dello shot clock, ma per il momento la sperimentazione sarà limitata a un paio di eventi - semmai si dovesse decidere di provarci.
"Pensiamo sia stato un problema, quello del tanking, limitato al Main Event: i livelli da due ore, le luci intense, il payout milionario", ha affermato Palansky. "L'unico slow-play che vediamo in generale è quello in zona bolla. Altrimenti, in altri eventi non è stato un fattore decisivo. Non possiamo allarmarci per un paio di serate di poker nel torneo più importante, anche se a nessuno di noi piace [vedere del tanking eccessivo, ndr]".
Gli official delle WSOP hanno testato il concetto di shot-clock, ma i risultati mostrano che in caso di un ipotetico clock da 30 secondi, molte decisioni sfrutterebbero tutto il tempo - ottenendo dunque l'effetto contrario a quello voluto.
Palansky ha fatto notare come i giocatori non vogliano dare tell legati al timing e agire per esempio dopo 3 o dopo 10 secondi, preferendo aspettare la fine dello shot clock. "L'idea dello shot clock sembra efficace nel suo proposito di velocizzare il gioco, ma non siamo riusciti a determinare se sia effettivamente così".