Ricollegandosi al precedente articolo sull’allargamento dei range contro avversari sensati, Stefano "Scienziato" Cordoni, coach di Pokermagia e moderatore dell'area tecnica del nostro forum, ci offre l’analisi di un altro spot di gioco verificatosi ad un tavolo cash game short-handed di NL200.
“In posizione di bottone, ed in un tavolo dove ci sono altri quattro avversari, ricevo dal dealer a a . L’oppo da utg, con stack di 200,95$, apre di 7$. Gli altri foldano ed io, con 232,25$ dietro, mi limito al call.
Villain è un reg 23/17 con AF=4.5 su 1.200 mani. Molto molto aggressivo post-flop, l’ history precedente ci aveva visto protagonisti di questo spot e di un altro abbastanza simile in cui BB vs CO 3-betto KQo trovando il suo flat IP; su un flop Qxx rainbow cold-calla c-bet, checca dietro turn blank, pusha mia small bet su river blank showando AQo (nella circostanza io b/c river).
Tornando alla mano, sul flop arrivano 8 4 9 : l’altro punta 13$ ed io rilancio fino a 39$. Lui allora pusha per altri 193,95$ ed io snap-callo. Il turn è un 4 , il river è un 10 e l’utg mostra j 10 non sufficienti a superare la mia doppia agli assi.
Il concetto che sta dietro a questo spot è comune al precedente articolo. Lo scenario comunque è assai differente, visto che:
- mi trovo a fronteggiare dal bottone un open-raise da UTG;
- il board è abbastanza drawy;
- col mio avversario c’è history post-flop;
Pre-flop
Il mio standard cold-calling range in uno spot simile dovrebbe essere qualcosa come TT+/AQ/AJ/ATs/ sc/sc 1 gap/KQ/qualche KJ/QJ. Ovviamente questo range non è rigido, ma può variare in funzione di parametri come tipo di avversari e posizione degli stessi al tavolo, flow della partita ecc… Indicativamente, comunque, quello indicato dovrebbe essere vicino anche al range percepito da villain. Il suo, invece, dovrebbe essere, vista la posizione da cui apre, circa un top 12% più un 3% composto da smallPP e sc medi
Post-flop
Considerando ragionevolmente che l’avversario c-betti quasi tutto il suo range (visto l’open da UTG) che cosa sto rappresentando quando raiso del mio range percepito? Direi 99/88/44/98s -12 combo “vere”, AQ-ATcc/KQcc/QJcc/KJcc/76-65-54cc/75-64cc/qualche JT/AQ-AT con Ac/qualche raro bluff con o senza redraw – circa 30 combo “false”. Da qui mi aspetto che villain non sia disposto a foldare le sue mani con showdown value OP/ TP/ MP/qualche combo di PP e che sia disposto ad andare rotto con gran parte di quest’ultimo range, non necessariamente 3-bettando flop ma anche flattando per c/p turn. Sono anche sicuro che respewerà al flop gran parte del suo drawing range ( FD+ OC o meglio). Contro tutta questa roba ho equity ottima con la mia pocket d’assi.
Se ci mettiamo dal punto di vista del nostro avversario e valutiamo la bontà della sua giocata contro il nostro range plausibile di circa 42 mani, supponendo che lui immagini ragionevolmente che il mio r/c’ing range al flop sia 99/88/44/98s/AQ-ATcc/KQcc/76-65-54cc/75-64cc (ovvero raise-foldo flop con air/draw che non hanno equity sufficiente contro il suo b/p’ing range) che in totale sono 20 mani, avremo:
Folding Equity = 55%
Equity vs r/c’ing range = 34%
$EV b/p flop = + 19 bb
Può sembrare controintuitivo, ma la giocata di villain è dal suo punto di vista matematicamente corretta. Ma allora, dove sta il suo errore in questo spot, o meglio: quale elemento della mia giocata ha reso per lui errata quella linea? La risposta è relativamente semplice: ho allargato il mio range di flat pre-flop sbilanciandolo su delle mani che crushano il suo b/p’ing range. Dimostriamolo matematicamente:
Se inserisco JJ+ sia nel cold-calling range preflop che nel r/c’ing range al flop si ottengono nel primo 24 combo “vere” e 30 “false”, nel secondo 32 combo; in numeri:
Folding Equity = 40%
Equity vs r/c’ing range = 33%
$EV b/p flop = - 1,3 bb
Come anticipato, lo scenario muta radicalmente e passa da EV+ a EV- con un parziale di –20 bb."