Alcuni giocatori professionisti utilizzano una sorta di mossa ad effetto psicologico tendente a far apparire una bet più piccola di quanto sia in effetti. E le probabilità di successo sono spesso alte soprattutto quando l’avversario ha poca esperienza di gioco.
Scopriamo allora come funziona esattamente in pratica grazie a Vanessa Rousso e a questa mano giocata al Main Event delle WSOP 2010.
Con bui 250/500 e ante di 50, il giocatore alla destra di Vanessa apre con un min-raise di 1.000 e la Rousso 3-betta a 2.500 da middle position con k 10. “La mia read post-flop su di lui era abbastanza buona” spiega la Team Pro diPokerStars che nel 2009 ha concluso al secondo posto nell’NBC Heads-up Championship.
”In precedenza aveva rilanciato con 10-9 offsuit e aveva chiamato un raise con 10-6 suited. Con i miei K-10 pensavo quindi di partire davanti rispetto al suo range. Avevo anche una buona immagine al tavolo: fino a quel momento non avevo mai re-raisato con una mano weak. L’avevo sempre fatto con qualcosa di forte, ed inoltre avevo posizione su di lui. Meglio quindi provare ad isolarlo piuttosto che chiamare e finire magari in un piatto multi-way.”
Tutti gli altri foldano mentre l’original raiser opta per il call. Sul flop arrivano 8 4 3 : check dell’oppo e Vanessa punta 3.000 che l’altro prontamente chiama. “Quel call così veloce m’indicava che potesse avere una coppia. Però non aveva rilanciato quindi escludevo la top pair.”
Sul turn scende un 9 che completa un possibile flush: “Sapevo che con il colore in mano avrebbe puntato, invece ha fatto check ed io allora l'ho seguito con l'idea che se avessi beccato un Kappa o un dieci al river avrei avuto la best hand.”
Il river è infatti proprio un 10, e la Rousso chiude dunque la top pair anche se quel dieci poteva tornare utile per un eventuale straight draw. L’avversario checka ancora e Vanessa punta 5.000 ma in maniera particolare, ossia molto rapidamente e utilizzando una sola chip del suo stack.
“Volevo che la mia bet istantanea apparisse weak e anche che sembrasse piccola rispetto al piatto. In realtà era una specie di trucco perché 5.000 era una puntata grossa ma mascherata dal fatto che avessi usato una sola chip. Questa cosa non la faccio comunque contro i giocatori con più esperienza, mentre credo di sfruttare un vantaggio psicologico nei confronti dei principianti inducendoli a chiamare più light di quanto farebbero normalmente.”
Infatti l’avversario calla subito e poi butta via le carte alla vista del 10 di Vanessa. “Sembrava alquanto sorpreso che io avessi K-10” conclude la Rousso. “Probabilmente quella giocata mi ha rovinato una po’ l’immagine al tavolo, tuttavia ne è valsa la pena per vincere un piatto da quasi 12.000 chips”.