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Annette Obrestad: consigli per i tornei di poker live

Con vincite online per circa 2,3 milioni di dollari, la norvegese Annette Obrestad ha da qualche anno intrapreso anche la carriera live ottenendo da subito risultati decisamente convincenti fra i quali spiccano senz’altro la vittoria al Main Event delle WSOP Europe del 2007 ed il più recente successo al torneo heads-up programmato all’interno dell’EPT di Londra 2010.

Eccovi allora alcune sue riflessioni sull’atteggiamento tattico da tenere nelle manifestazioni dal vivo.

“Quando ho iniziato a giocare live praticamente utilizzavo le stesse approccio dell’online, ossia uno stile molto LAG con bluff costanti e 3-bet push. Devo dire che ha funzionato bene quando ho vinto alle WSOPE, ma in reatà un’azione del genere porta a grande varianza.

I tornei durano diversi giorni, e se vi trovate all-in una volta per ogni singola giornata alla fine perderete. Cerco costantemente di lavorare sul mio gioco imparando dagli errori che commetto, e mi sono fermata dal prendere così tanti rischi non necessari. Credo di essere migliorata parecchio dal titolo di Londra, e penso che in fondo anche lì avrei poteto far meglio in alcune situazioni.

Comunque, nei tornei live ci vuole innanzitutto pazienza. Un sacco di ragazzi dell’online hanno cominciato a partecipare a questi eventi e ciò vuol dire che il field è diventato mediamente più duro. Anche se penso che qualcuno mi abbia 3-bettato light, in genere preferisco non controbattergli perché per farlo dovrei rischiare parecchie chips. Piuttosto foldo ed aspetto uno spot migliore.

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In passato, ho giocato in sacco di piatti enormi quando proprio non dovevo, tipo quella volta in cui ho pushato con JT suited su una 4-bet di un avversario, credendolo in bianco, e mi sono ritrovata a giocarmi 200 big blind con due connectors. Certo, a volte può anche essere giusto farlo, ma in un'alta percentuali di casi converrà invece desistere perché gli altri hanno strategie di gioco decisamente buone nei tornei di questi tempi.

Altra cosa che reputo un po’ superata è lo squeeze. Prima era una bella mossa da fare, ma adesso la conoscono tutti ed in parecchi vi risponderanno di conseguenza. Valuebettare è invece tremendamente importante perché dovrete essere sicuri che il vostro range sia bilanciato. Se vi trovate al river ed un oppo sa che punterete per valore soltanto col nuts oppure in bluff, per lui sarà più facile giocarvi contro. Non sarà invece semplice se siete capaci di valuebettare anche con le middle pair. Contro avversario molto bravi, questa strategia è fondamentale. Se comunque al tavolo vi trovate con player non tanto capaci, allora continuate pure a bettare il nuts e in bluff.

Infine, un leak che riscontro molto spesso live è che alla gente piace callare parecchio da fuori posizione. Pensano, ad esempio, di avere buon odds per chiamare con QJ dal big blind e quindi procedono senza ripensamenti. Ok, posso anche essere d’accordo sul discorso delle odds, ma al flop cosa può accadere? Se arriva un Jack e qualcun altro nella mano decide di puntare? Vi troverete in grossi guai. Giocare da OOP in queste condizioni vi porterà a dover poi abbandonare su un sacco di piatti.”

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