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diventare pro di poker

Vuoi diventare pro di poker? Prima rifletti su questi 5 punti!

Ancora oggi sono tanti gli appassionati che sognano di diventare pro di poker, di viaggiare in giro per il mondo a sfidare i top player per montepremi capaci di cambiare la vita di chiunque dall’oggi al domani. Alzi la mano chi tra i nostri lettori non si è mai immaginato al tavolo con Phil Ivey e Daniel Negreanu, o magari al final table del Main Event WSOP!

Per quanto diventare pro di poker possa sembrare tutto rosa e fiori, non è affatto così. Stiamo parlando di un lavoro che non dà sicurezze, che richiede un mindset di ferro per attraversare gli inevitabili periodi di varianza negativa. Insomma, un percorso non adatto a tutti.

Ecco perché se state pensando di diventare pro di poker, forse fareste meglio a fermarvi un secondo a ponderare su questi cinque aspetti:

 

 

Avete giocato abbastanza?

Negli ultimi tre mesi e mezzo avete giocato tantissimo e i risultati parlano chiaro: state distruggendo il vostro livello. Il fatto è che anche giocando 25 ore a settimana per 15 settimane avrete messo insieme solo 375 ore di gioco, quando gli esperti fissano in 500 ore il minimo per capire se state giocando davvero bene o se siete stati soltanto fortunati.

Prima di pensare se è arrivato il momento di diventare pro di poker, fermatevi ad analizzare quanto avete giocato e soprattutto se a livello di varianza siete stati un pochino spinti o meno.

Avete denaro a sufficienza?

Diciamo la verità: oggi in pochi tra i comuni mortali possono vantare qualcosa come €10.000 in banca, giusto? Una cifra che per chi possiede un lavoro normale permette di stare relativamente tranquilli. Ecco, per un pro di poker 10k in banca non sono affatto sufficienti.

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La vita del professionista non è una vita stabile, perché non esiste una fonte di denaro sicura (a meno di non essere sponsorizzati da qualche poker room, cosa sempre più rara di questi tempi).

Una buona regola da tenere in considerazione è avere a disposizione la metà delle spese di un anno ed un bankroll di gioco che possa sopportare la peggior losing streak che possiate immaginare, ma che comunque vi farebbe giocare in maniera tranquilla.

Supponendo di iniziare una carriera da grinder del cash game €1/€2, idealmente vorrete avere almeno €20.000 in banca e un bankroll di gioco di altri €20.000.

Siete abbastanza bravi per diventare pro di poker?

Torniamo ai tre mesi e mezzo di cui sopra. State vincendo, e supponiamo che non sia solo merito della buona sorte: questo fa di voi un giocatore con le skill da professionista? Potreste pensarlo, ma ancora una volta il periodo di tempo in questione è troppo ridotto per essere certi delle vostre capacità.

Probabilmente non vi è ancora capitata una di quelle losing streak che possono durare mesi, a volte persino un anno intero. Sareste in grado di reggere la pressione? Non potete saperlo, finché non acquisirete maggiore esperienza.

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Volete un guadagno sicuro?

Se la risposta è sì, automaticamente non potete nemmeno provare a diventare pro di poker. C’è una bella differenza tra giocare per divertirsi e per mettersi in saccoccia un po’ di denaro extra, e giocare per pagarsi spese e bollette – chiedete a qualsiasi professionista che conosciate.

Avere una fonte di guadagno sicura extra-poker può aiutarvi a giocare al meglio, perché non dovrete mai preoccuparvi di non arrivare a fine mese.

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Volete dei benefit?

Semplicemente, il giocatore di poker professionista non ha le ferie pagate, non può entrare in malattia e ricevere lo stesso lo stipendio; qualsiasi giorno in cui non potete lavorare, è un giorno in cui non potete guadagnare.

Scordatevi TFR, sussidio di disoccupazione e qualsiasi tipo di ammortizzatore sociale lo Stato in cui vivete possa offrirvi.

Pensate di poter fare tranquillamente a meno delle tutele di un lavoratore dipendente? Provate a immaginarvi di dover acquistare un’assicurazione sulla vita, o di dover giocare a poker quando non state affatto bene, perché vi servono i soldi per pagare le bollette, o ancora quando – toccate ferro – vi succede qualcosa di grave e non potete lavorare.

Come dite? Eravate lì lì per lanciarvi nella carriera professionistica, ma adesso ci state ripensando? E allora avete fatto benissimo ad arrivare fino a qui!

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