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Il peccato originale per il giocatore di poker live

Sei seduto a un tavolo, e improvvisamente ti accorgi che tra due avversari si sta giocando un monster pot. Non hai idea di quale action ci sia stata, perchè stavi cambiando la playlist sul tuo iPhone. Potrai chiedere info ai tuoi vicini di tavolo, ma la verità è che diverse informazioni preziose erano lì pronte per te, a portata di mano, e tu le hai perse.

Quante volte ti è capitata questa situazione? Ecco, questo è il peccato originale nel poker live.

Anche e soprattutto negli spot più intricati che ci si trova ad affrontare, la risposta giusta è nascosta a qualche parte. In un gioco come questo, che si fonda sulla capacità di mettere insieme informazioni di per sè incomplete, è importante imparare a capire dove cercare, cosa osservare.

Fateci caso, perchè ci sarà sempre una diretta correlazione tra quanto si riesce a rimanere ben concentrati per lunghi periodi di tempo, e la quantità di soldi che si vincono.

Questo vale soprattutto per il cash game, ma anche nei tornei mi è capitato di assistere a quintali di EV lasciati sul tavolo per semplice distrazione, o peggio noia. Passi per i primi livelli, dove spesso ci si trova ad alzarsi per salutare amici e colleghi, ma avere gli occhi su cosa accade al tavolo ha un'importanza spesso sottovalutata da alcune tipologie di giocatori. Notare dettagli dell'atteggiamento al tavolo di un avversario, anche nelle prime ore di gioco, può portare dei microvantaggi che magari ci aiuteranno a riscuotere quando ci si gioca i soldi veri.

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A fare la differenza negli spot molto close (e più si sale di livello, più se ne incontreranno) è la capacità di passare al microscopio gli avversari, di inquadrare dei pattern, di soppesare delle tendenze che non troverete scritte su nessun HUD. In particolare per i giocatori live, l'abilità di tenere la concentrazione alta per lunghe ore è il vero edge al tavolo.

La gente distratta dal proprio smartphone o tablet non avrà mai questo privilegio, perchè nel poker live non esiste il tasto "last hand replayer", e se ti perdi un tell lo hai perso per sempre.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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