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Isildur1 contro MrSweets28 al PL20.000: l'analisi di Phil Galfond

Quante volte si saranno scontrati Phil Galfond e Viktor Blom nel corso degli ultimi anni è praticamente impossibile da dire: i due non potrebbero essere più diversi, eppure ciascuno a proprio modo è eccezionale.

La mano che segue li vede coinvolti in uno scontro ai tavoli di Pot Limit Omaha su PokerStars, al $100/$200, in un tavolo 3-handed dove oltre a loro siede anche Scott "urnotindangr" Palmer: gli stack effettivi sono di circa 26.000 dollari, ed i due siedono sui bui. Quest'ultimo però folda, e Galfond apre quindi il gioco a 600 $ con a 10 k 7 , venendo 3-bettato dallo svedese a 1.800 $.

"Lui ha un range molto ampio di 3-bet, a maggior ragione in posizione - spiega Galfond - e questa mano è forte abbastanza perché la 4-betti". E' quello che fa, controrilanciando a 5.400 $, ma Blom chiama. Il flop è 2 6 10, che consegna allo statunitense il second nuts.

"La sua mano è certamente connessa, buona ma non necessariamente eccezionale - prosegue Phil - qui penso di puntare con gran parte del mio range, ed ho deciso di fare 3.800 $, che mi pare la size corretta con tutto il mio range". Ed ancora una volta, Viktor chiama.

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"E' difficile definire il suo range, chiama al flop sicuramente con più mani rispetto alla media - è il pensiero di Galfond - può avere qualsiasi colore, tutti i dieci, ma anche diversi progetti di scala". Il turn è il 6 , che pairando il board gli toglie il second nuts, ma avendo il 10 in mano e blockerando quindi i full in mano a Viktor, Phil si sente ancora piuttosto convinto di avere la mano migliore.

Dietro ha 16.600 $ in un piatto di 18.400 $, e decide di checkare: "Non ci sono mani che mi herocallano qui che non bettino a loro volta al turn o al river - ipotizza - quando 4-betto preflop sembra che abbia una mano come AAxx una buona percentuale di volte, ma non andrei mai all-in avendo solo AAxx, non vedo molto valore nell'andare all-in".

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"Isildur1" decide di checkare a sua volta, ed il river è il 4 : "Qui credo che in molti considerino standard andare all-in, o puntare una somma attorno ai 7.000 dollari per valore - insiste MrSweets28 - ma credo che in questo caso sarebbe la scelta sbagliata".

Galfond sa che - se decide di checkare anche in quest'ultima street - Viktor potrebbe fare lo stesso con una scala chiusa al river, o magari con un trips di sei, tutte mani con cui potrebbe invece chiamare quando va all-in. Nonostante questo, decide di correre il rischio: "Potrebbe foldare anche qualche colore se vado all-in, visto che rappresenterei una mano molto forte. Se invece checko non solo può andare all-in con i flush, ma anche con dei busted draw, i floating e magari con dei dieci che decide di trasformare in un bluff".

Convinto quindi che il check/call sia una linea complessivamente più profittevole, Galfond checka e chiama quando "Isildur1" va all-in, mostrando allo showdown q 9 8 7 , ovvero proprio una di quelle mani da cui soltanto così "MrSweets28" poteva prendere ancora valore.

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