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Jonathan Little: il bluff si trasforma in una valuebet

star-casinoTrasformare una mano con showdown value in un bluff è piuttosto comune nel poker, mentre che un bluff si riveli alla fine dei conti una valuebet non capita certo altrettanto spesso: eppure, è proprio quello che è accaduto a Jonathan Little durante il World Poker Tour.

Siamo nelle prime fasi del torneo, e di conseguenza gli stack di tutti i giocatori al tavolo sono piuttosto deep. Su bui 200/400 un giocatore in middle position con uno stack di 25.000 fiches openlimpa, e così la parola arriva a Little, che si trova sul bottone con 4 4 : "In una situazione del genere posso rilanciare come limpare a mia volta - spiega - ma in questo caso con uno stack di 50.000 fiches ho deciso di isolarmi rilanciando a 1.500".

A questo punto però succede qualcosa di inatteso, visto che il giocatore sul grande buio 3-betta a 3.600, facendo foldare il limper ma non lo statunitense: "Trovandomi con uno stack tanto deep ed in posizione, foldare non è una scelta che prendo in considerazione - sottolinea - lui ha dietro 31.350 fiches ancora, perciò non penso ci possa essere altra opzione realistica".

La sua idea iniziale è quella di giocare la mano essenzialmente per setmining, ma poi le cose vanno in maniera piuttosto diversa. Su flop q 8 5 infatti, il suo avversario fa una continuation bet di 2.600 fiches su un piatto di 8.250: "Penso che, nel momento in cui chiamo, il mio avversario possa giocare in maniera piuttosto prevedibile fra turn e river. Per questo, penso di poter bluffare con successo al turn quando checka, anche se immagino di non poterci riuscire ogni volta".

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Little così chiama, ed il turn è la q , carta di fronte alla quale il grande buio checka: "Posso sicuramente avere una donna in mano, ed a questo punto la mia intenzione è puntare al turn per andare all-in in bluff al river - rivela - in questo modo mi aspetto di poter far foldare tutte le mani che siano peggiori di una donna, ad eccezione magari di AA che però non mi aspetto che punti con una size tanto bassa al flop, mano con cui tra l'altro potrebbe puntare anche al turn".

Decide quindi di non fare una size molto grande, puntando 7.000 su un piatto di poco più di 13.000, venendo però chiamato. Il board si completa quindi con il 2 , e dopo il check del grande buio coerentemente col suo piano Jonathan Little va all-in, puntando 21.750 fiches in un piatto di 27.450.

Il grande buio però chiama, ma allo showdown mucka la sua mano:  a quanto pare aveva AK, e si era convinto che "FieryJustice" stesse bluffando con un busted flushdraw. "Se il mio avversario avesse ragionato sul mio range anziché intestardirsi nel mettermi su una specifica mano avrebbe potuto trovare un fold e salvarsi - conclude Little - non soltanto posso avere trips di donne e full, ma occasionalmente potrei anche trasformare in bluff altre coppie che lo battono allo showdown". Per sua fortuna, però, il grande buio non ci ha pensato.

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