Poker online
Chi gioca a poker lo sa: “regular” non è sinonimo di giocatore preparato. In questa mano di cash game il nostro avversario è piuttosto scarso, ma ciò non significa che la scelta migliore sia scontata.
Siamo al NL400 in un tavolo three handed, e contro un regular marginalmente perdente su un campione significativo, che ha statistiche 30/19/8. Decidiamo, dopo il fold del bottone, di aprire da small blind 7 6 a 12 dollari e con uno stack effettivo di 160 big blinds.
Il nostro avversario flatta, ma secondo Reid "shootaa" Young una mano simile contro questo avversario potremmo anche non aprirla: "Il big blind chiamerà con una percentuale di mani che dominano la tua superiore alla media - dice alludendo al suo VPIP - ed un giocatore scarso con questo tipo di holdings arriva più spesso allo showdown, per questo polarizzerei di più il tuo raising range, concentrandoti sul prendere valore postflop".
Il flop è 6 7 k , e hero punta 18 dollari su un piatto di 24, venendo chiamato. Al turn, quando cade il 7 che ci consegna il full, hero punta 42 $ su un piatto di 60 $, venendo chiamato di nuovo.
Al river cade il 4 ed hero checka, il nostro avversario punta 100 $ in un piatto di 144 $, noi andiamo all-in e lui chiama con q 7 . Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio.
Per Young, infatti, hero avrebbe dovuto puntare in modo più consistente fra flop e turn, così come sarebbe stato meglio se avesse puntato river, anziché check/raisare all-in. Vediamo perché.
"Per la mia esperienza, mi sono accorto che i giocatori scarsi rispettano molto le overbet, mentre sono molto più indifferenti di fronte alle puntate inferiori all'importo del piatto. Per questo, avresti dovuto puntare su ogni street appena meno di una pot sized bet".
Quanto all'action al river, Reid spiega: "Questo avversario nel suo range ha molte mani come k 2 o a 10 che si limiteranno a checkare dietro. Quando ti trovi a giocare contro qualcuno che vuole andare allo showdown per massimizzare il valore che estrai devi attaccare la parte più ampia del suo range, e lui non ha molte mani forti nel suo".
A ennesima dimostrazione che, non di rado, anche da una mano vinta può esserci molto da imparare per migliorarsi.
