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Phil Hellmuth ed il torneo dei VIP

Per la rubrica "La mano della settimana", questa volta Phil Hellmuth ci racconta di un suo torneo di beneficenza a Park City nello Utah, dove in palio c'era addirittura un lussuoso attico a Las Vegas.

"Mi piace molto partecipare ai tornei di beneficenza, perchè raccolgono fondi per un sacco di belle cause. Nel 2006 mi hanno invitato a presentare e a giocare al Sundance Film Festival a Park City nello Utah.

Ok, c'era da divertirsi con tutte quelle celebrità in giro, ma il mio interesse era decisamente per altro. Avevo infatti la possibilità di vincere un bel premio: un lussuoso attico in un palazzo di Las Vegas.

Le attrici Ann Heche, Laura Prepon, Shannon Elizabeth e Gina Gershon sono rimaste sedute accanto a me per tutto il tempo, giocando sicuramente un buon No Limit Texas Holdem. Laura ha poi perso tutte le sue chips in un coin-flip A-Q contro 7-7.

Con 35 giocatori rimanenti e con bui 75/150, uno prima di me ha rilanciato fino a 400 ed io, dopo aver visto A-Q, sono andato all-in. Lui ha chiamato con K-Q ed ero quindi favorito di 2 a 1 contro la sua mano. Il flop ha stupito tutta la sala: A-A-A! Poker di assi per Phil!! Qualcuno ha subito detto che c’era una possibilità su 16.000 che potesse succedere. Nella mano successiva, ho rilanciato con K-Q e l’avversario sul Big Blind ha callato con A-10. Il flop ha portato J-9-4 ed entrambi abbiamo checkato. Sul turn è arrivato un bel 10 che mi ha fatto chiudere la scala al K, allora sono andato all-in e l’altro ha chiamato da drawing dead.

Dopo che finalmente sono arrivato al tavolo finale, avevo un stack di 24.000 chips; non troppo lontano dal chipleader che ne aveva 40.000. Con me c’erano anche Annie Duke, Gina Gershon e Shannon Elizabeth. Al tavolo era seduto anche Reagan Silber, ossia colui che ci ospitava quella sera. Inoltre, come fondatore del W Hotel Las Vegas, aveva messo in palio il generoso primo premio.

Gina è uscita in sesta posizione, Shannon in quinta ed Annie Duke in quarta, dopo che i suoi Q-10 hanno perso in all-in pre-flop contro gli A-4 di Reagan. Eliminato anche il terzo incomodo, l’heads-up finale era dunque fra me e lui.

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Con bui 3000/6000 e ante di 1000, Reagan ha aperto di 12.000 dal bottone. Ho guardato le mie carte ed erano un 9 ed un 3 . Nel piatto c’erano già 20.000 e quindi dovevo mettere soltanto 6000 per vedere, buone odds per fare call. Sul flop sono scesi j 4 3 ed io, per fare una giocata aggressiva, sono andato all-in. Reagan ha fatto un veloce call girando q q .

Un a al river mi ha subito aperto una possibilità di un colore, e proprio un j al river mi l'ha fatto chiudere. Da lì ho iniziato ad aggredire ad ogni colpo, pushando la mano successiva con 6-4 offsuit e poi con K-2, ottenendo due fold consecutivi.

Dopo qualche altra mano, Reagan ha riaperto ancora di 12.000, ed io ho deciso di nuovo di chiamare nonostante i miei debolissimi 3 2 . Sul flop 7 6 5 ho optato per un all-in con la mia grossa drawing hand. Reagan ha chiamato subito con la doppia coppia ai 7 e 5 ma, con un inutile k sul turn ed un magico 4 al river, ho chiuso la scala per una meritata vittoria."

Phil Hellmuth
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