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Poker online Italia: riflessioni su un anno di cash game

Difficile trovare una definizione unica per valutare questo primo anno di cash game online in salsa italiana. Sicuramente, dal 18 luglio 2011 l'offerta del mercato licenziato AAMS ha potuto iniziare a dirsi completa, ma gli elementi che concorrono a comporre il quadro sono diversi e complessi, per cui ai giudizi netti fanno spazio alcune considerazioni e riflessioni.

Gli ultimi 15-18 mesi del mercato del poker online sono stati i più duri da quando questo business è partito su scala mondiale. La lotta senza quartiere al mercato transnazionale – che per comodità si suole chiamare “.com” - ha prodotto la creazione di mercati nazionali regolamentati, di cui l'Italia è – per una volta – un esempio che ha fatto scuola. Non perfetto sicuramente e con alcune criticità da rivedere, ma dati alla mano nessun paese è stato in grado di fare qualcosa di simile, soprattutto se guardiamo ai risultati.

Francia e Spagna ci invidiano?
In Francia gli operatori piangono lacrime amare: PokerStars.fr, ad esempio, ha fatto registrare un pesante -26% di traffico rispetto al 2011. C'è chi sta addirittura peggio, e infatti room storiche per il mercato transalpino come Chillipoker hanno chiuso bottega. In generale il mercato non decolla per via di alcune ragioni, come ad esempio quella di tassare pesantemente il turnover (volume di gioco) in luogo del profit.
I galletti pokeristi, se dal lato dei giocatori rappresentano una realtà invidiabile con molti elementi di valore mondiale, sul versante degli operatori e del mercato mostrano crepe evidenti di un modello che non è mai realmente decollato, e forse aspetta l'ancora di salvataggio di un mercato comune europeo.

In Spagna invece la giostra del poker online “.ES” ha avuto inizio da poco, ma anche qui la doppia tassazione  (robusta tassa alla fonte + proposta di tassare i redditi dei players) ha fatto sì che la maggior parte dei grinder iberici siano rimasti a giocare sulle più redditizie “.com”.

In altri paesi come la Bulgaria il settore è ancora ad uno stato embrionale, e per formulare valutazioni sarà il caso di attendere molti mesi. Diverso è il caso della Gran Bretagna, che non ha un vero e proprio mercato nazionale ma da qualche mese sta rivedendo la sua politica in senso più protezionistico rispetto a quanto visto finora in materia di gambling. Anche qui, comunque, la situazione è in continuo divenire.

Poker.eu: chimera o prospettiva?
Si parlava appunto di .eu, ma che reali prospettive ha il mercato comune, perlomeno nel breve-medio periodo? Rispondere è divenuto ancora più difficile viste le priorità che hanno dovuto e devono affrontare di questi tempi i tecnici dell'Unione Europea, sul piano delle risposte da fornire alla crisi dei debiti nazionali e anche riguardo alla stessa sopravvivenza della UE.

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In una fase economica normale - o almeno non di emergenza come la attuale - cercare le sinergie e iniettare i benefici della liquidità internazionale nel mercato del poker (e in generale del gioco) online sarebbe probabilmente qualcosa di già attuato dai ministri economici europei. Allo stato attuale non è possibile prevedere tempistiche di attuazione che non suonino come arbitrarie e/o illusorie.

Inutile aggiungere che una prospettiva del genere sarebbe auspicabile anche per il nostro scenario, nonostante quello italiano sia ad oggi l'esempio più riuscito al mondo tra i mercati regolamentati nazionali. Liquidità europea, traffico moltiplicato e regime impositivo unico sono le paroline magiche che ogni room - italiano o estero che sia - vorrebbe sentire.

Il futuro è mobile e veloce?
Torniamo a casa nostra per parlare delle novità più importanti del poker online italiano, due novità su cui molti operatori sperano per una definitiva spinta al settore. Le parole magiche sono “mobile” e “fast”.
La prospettiva di giocare a poker da dispositivi mobili è per adesso poco più di una nicchia sperimentale del mercato, ma nei prossimi mesi potrebbe diventare una voce molto importante.
La possibilità di giocare dal proprio telefonino o tablet abbatte alcune barriere storiche di questo gioco: quello di dovere stare a casa davanti ad un pc o notebook per godere di una partita a texas hold'em.
Soprattutto nella modalità cash game, l'idea di giocare qualche mano mentre si aspetta il bus, sulla metro o in stazione è qualcosa di rivoluzionario che porterà un enorme vantaggio sia ai giocatori occasionali che ai grinder e vari pro, gli uni perchè potranno dedicare al proprio hobby sempre più finestre della propria giornata, gli altri perchè troveranno più “clienti” a tutti gli orari del giorno.

L'altra grande novità è il poker veloce (autorizzato proprio ieri dai Monopoli di Stato, ndr), Fast per dirlo con People's Poker o Zoom nella declinazione di PokerStars: comunque la si chiami, la prospettiva di saltare i tempi morti e giocare un numero incredibilmente più alto di mani all'ora è destinato a cambiare lo scenario dell'offerta da parte delle poker room, che una volta che questi prodotti vadano a regime non potranno non tenerne conto per modulare nuove offerte e nuove promozioni.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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