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L'emozione di un set nel poker online
Una delle emozioni più adrenalitiche che ti possano capitare quando stai affrontando una sessione di poker, è quella che provi quando, dopo aver messo i gettoni preflop per partecipare alla mano, speri di trovare una carta che ti regali il set, uno dei punti più forti e soprattutto illeggibili dai nostri avversari.
Peccato che qualche volta quella che sembrava una sequenza paradisiaca che avrebbe potuto portarti ad un passo alla felicità assoluta, talvolta si trasformi nel più terribile degli incubi.
Board che fanno paura, aggressività smodata dei nostri avversari, progetti che inesorabilmente vengono chiusi nelle strade successive al flop, tutti ingredienti che ci piacerebbe evitare per fare un bel piattone in santa pace.
Un colpo particolare
La situazione che hanno analizzato nei giorni scorsi i colleghi di PokerNews, fa riferimento ad un torneo di poker online dal Buy In di $50, un six max giocato in modalità freezeout.
Siamo in early stage e giocano più o meno quasi tutti ancora con uno stack vicino ai 100BB di partenza.
Ci viene servita dal server una coppia di 9, 9 9 e, da middle position, dobbiamo affrontare un’apertura piuttosto lunga arrivata da Under The Gun, un x3 secco.
Se una nostra eventuale 3Bet ci garantirebbe da un lato la quasi matematica certezza di affrontare il piatto in heads up giocandolo in posizione, dall’altro il valore oggettivo della nostra mano non ci consentirebbe di affrontare una 4Bet dell’original raiser, per cui la scelta è quella di chiamare con la speranza di non trovare troppi call dietro di noi.
Flop interessante
Dopo il call del solo BB, andiamo a vederci in 3 questo flop: 10 9 8 .
Il doppio check dei due nostri rivali ci porta a dover per forza puntare per cominciare a estrarre valore da tutti i draw che si sono immediatamente aperti sul flop.
Abbiamo una mano molto forte ma vulnerabile, il BB alcune volte sarebbe uscito in donk bet nel caso di una mano fortissima e l’original raiser avrebbe puntato con tutto il range che ci batte e molte over pair.
Siamo molto probabilmente avanti.
Facciamo 66% del pot circa e veniamo chiamati da entrambi i nostri avversari.
Il turn più brutto del mazzo
Il turn è decisamente una delle più brutte del mazzo, una q che chiude tutti i draw, anche quelli dei tavoli adiacenti al nostro.
Arriva un altro doppio check dei players fuori posizione e adesso la scelta è più difficile rispetto al flop: dovremmo sparare la seconda?
È vero che siamo deep, è vero che alcune volte possiamo permetterci di chiamare un eventuale check raise e rivalutare una carta amica scesa sul river, ma è altrettanto vero che il check dietro sembrerebbe la soluzione migliore in questo caso, visto soprattutto che giochiamo contro due giocatori e sembra del tutto improbabile che uno dei due non ci sia passato davanti.
Decidiamo per il check behind.
River pleonastico
Il river è un apparentemente mansueto 4 che completa il board in questo modo: 10 9 8 q 4 e per l’ennesima volta entrambi i nostri avversari decidono di checkare.
Ad una prima analisi l’idea è quella che la la nostra sia ancora la mano migliobre.
Un Jack avrebbe quasi certamente puntato al river per non farsi scappare l’opportunità di portare a casa quella parte di valore rappresentata da tutte le doppie coppie, le top pair con un buon kicker e i set.
Ci sentiamo di escludere dei colori a quadri, per il discorso appena fatto, amplificato all’ennesima potenza: non si capisce come un flush possa checkare per due strade di seguito.
Il Grande Buio, un giocatore molto bravo e accorto, non chiamerà mai ad una nostra puntata con un punto inferiore, lo farà solo se ci batte, action che potrebbe addirittura trasformare in un check raise per farci foldare da meglio.
Ciò significa che se puntiamo lo stiamo facendo per provare ad estrarre valore dal giocatore più debole e c’è da aggiungere che in questo caso blockeriamo mani che potrebbero chiamarci da peggio, pensate a Q9 98 o 10-9, la puntata sembrerebbe sorellina a tutti gli effetti di un’auto valuebet e il check dietro si fa preferire.
I nostri due avversari mostrano rispettivamente 10 8 e a k . Il modo in cui abbiamo affrontato la mano non è di quelli definitivi, ci sono altri metodi più profittevoli, ma ad un’analisi approfondita ci renderemo conto questo spot ci insegna una cosa fondamentale: quando i giocatori fuori posizione checkano su dei board così scary e noi abbiamo una mano comunque piuttosto forte, spesso quella mano è oggettivamente anche la migliore.
Questo non vuol dire che dobbiamo puntare in ragione dei check dei nostri avversari, il check dietro al river in questi casi può preservare il nostro stack da una bet che verrà pagato solo da chi possiede una mano migliore della nostra.