Nelle scorse settimane vi abbiamo abbondantemente dato notizia dell'ormai imminente apertura dei battenti dell'edizione numero 23 del Sunday Million, quella che si giocherà su PokerStars Poker e Sisal Poker nella serata di domenica 4 gennaio, per concludersi poi nella notte tra lunedì 5 e martedì 6 gennaio.
Ve ne abbiamo snocciolato tutti i segreti, dalla durata della registrazione tardiva alla struttura, dal format Mystery Bounty, fino al Montepremi Garantito, che per questa edizione sarà pari a 1,5 milioni di Euro.
Inoltre abbiamo dedicato un articolo completo ai satelliti per il Sunday Million che si giocheranno da qui al 4 gennaio, provando a darvi anche qualche consiglio per come giocarli e battere i vostri avversari, fino a parlarvi dei tornei oppure dei freeroll come quelli del Club del Poker.
Ma se vogliamo studiare struttura e fasi del torneo, come si gioca il Sunday Million partendo dalla sua parte iniziale?
In questo Articolo:
Come si approccia un torneo come il Sunday Million: la preparazione
Proprio quando abbiamo parlato dei satelliti, abbiamo messo in evidenza come la preparazione ad un torneo come questo, vive di attesa che, soprattutto in ordine alla preparazione del giorno del torneo, richiede determinate attenzioni.
Il Sunday Million non è “solo” un torneo: è un evento mentale prima ancora che tecnico. Il field enorme, l’inevitabile varianza, la quantità di stili al tavolo e la durata della sessione fanno sì che vinca più spesso chi arriva lucido, disciplinato e con un piano semplice, rispetto a chi entra carichissimo, pieno di aspettative e si improvvisa perdendo le migliori occasioni di costruire il suo stack con calma e senza strappi.
E la cosa buffa è che la differenza la fai soprattutto nelle ore immediatamente precedenti al momento afternoon/sera, quando decidi come mangi, quanto dormi, cosa ti concedi come distrazione e con quale energia ti siedi. Se arrivi bene, i primi livelli diventano un investimento; se arrivi “scarico”, i primi livelli diventano un posto dove regalare chip senza accorgertene.

Durante le ore a ridosso del torneo la priorità è togliere nervosismo, stress, attriti vari. Questo significa che tutto ciò che può disturbarti durante la sessione va neutralizzato prima: notifiche, telefonate, chat, streaming, cose “da un minuto” che diventano mezz’ora. Se vuoi fare una cosa intelligente, pensa al Sunday Million come a una partita lunga in cui la tua attenzione è bankroll: ogni micro-distrazione è una piccola puntata fatta senza edge.
L’ambiente ideale è noioso: luce buona, temperatura ok, acqua a portata, cuffie se servono, sedia comoda, e soprattutto una postazione “pulita” dove sai già cosa succede se salta la connessione o se devi riavviare qualcosa. Sembra banale, ma ti salva stack e nervi.
Il riposo e l'alimentazione prima dell'entrata nell'arena
Sul riposo: non serve essere un monaco, ma serve essere stabile. Se puoi, evita di arrivare “in debito” di sonno, perché il debito non lo paghi al minuto 30, lo paghi al minuto 300 quando inizi a cliccare senza pensare e ti convinci che “tanto è varianza”. Se sei uno che rende meglio con un micro-riposo, anche un pisolino breve prima della sessione può essere oro, purché non ti lasci intontito. E se sai che ti agiti, la mossa migliore non è “caricarti” di caffeina, ma entrare calmo e usare la caffeina come strumento più avanti, quando davvero serve tenere alta l’attenzione.
Alimentazione: qui non si vince con la dieta perfetta, si vince evitando i picchi e i crolli. Il pre-torneo dovrebbe darti energia costante, non una fiammata. Un pasto troppo pesante ti spegne; uno troppo “zuccheroso” ti accende e poi ti molla. L’idea è semplice: proteine e carboidrati “puliti” in una quantità che sai di digerire bene, più acqua.
Se vuoi un criterio pratico: mangia qualcosa che potresti mangiare anche prima di andare a lavorare, non qualcosa che mangeresti per festeggiare. Durante la sessione, meglio piccoli “richiami” che una bomba a metà: e occhio alle bevande, perché la disidratazione abbassa la pazienza più di quanto credi. Anche la fame lo fa: quando inizi a sentire irritazione gratuita, spesso non è tilt, è glicemia e stanchezza che si travestono da tilt.

La gestione delle pause durante il Sunday Million
Un altro punto sottovalutato: la gestione delle pause. Nel Sunday Million tanti buttano via edge perché “rimangono incollati” e si concedono svaghi che poco aiutano, tipo scrollare social nei break. Il break dovrebbe essere un reset, non un sovraccarico. Se vuoi rendere, alzati, muoviti un attimo, respira, bevi, e torna. La testa deve restare leggera, non piena di input. E se hai la tendenza ad aprire troppi tavoli o fare multitasking, imponiti un limite: meglio un torneo giocato bene che cinque giocati a metà.
Nel Sunday Million, l’edge è rappresentata spesso nel non fare sciocchezze quando gli altri le fanno.
A ridosso del torneo, un warm-up breve vale tantissimo. Non serve studiare due ore: basta ricordarti come vuoi giocare. Due o tre concetti scritti su un foglio o in una nota ti rimettono in carreggiata: “niente ego”, “priorità alla posizione”, “value sottile contro calling station”, “evita bluff multiway”, “non inseguire gli stack”. Sono frasi banali, ma quando ti parte l’autopilota ti riportano alla realtà.
La scelta della late registration
Prima di parlare nel prossimo articolo di mera strategia e di tecnica pokeristica atta a performare come si deve in un torneo come il Sunday Million, è comunque meglio fare riferimento ad una dinamica alla quale non tutti pensano in maniera adeguata.
Parliamo della scelta da adottare in relazione alla late registration. C'è chi ama non perdersi nemmeno uno spot ed entra contestualmente allo start del torneo, in questo caso il 4 gennaio alle ore 21:00, chi preferisce apettare qualche livello prima di cominciare a giocare e chi, infine, comincia a cliccare a ridosso della chiusura della registrazione tardiva, che per l'edizione numero 23 di questo Sunday Million è fissata per al termine delle 25 ore e 45 minuti dall'effettivo inizio dell'evento, per cui ben al di là dello start del Day 2 di lunedì 5 gennaio.
Registrarsi subito ti dà la possibilità di giocare più mani in deep stack, quindi più tempo per “fare il lavoro” contro chi gioca male postflop. È la scelta di chi vuole costruire stack senza fretta e senza dover forzare spot quando i bui pesano.
Entrare più tardi può avere senso se sai che ai primi livelli giochi peggio del tuo standard (perché sei stanco, distratto, non concentrato) o se vuoi ridurre la durata della sessione e accettare un torneo più “compresso”, dove conta di più la gestione degli stack medi e l’aggressività quando entrano ante e pressione.
Il punto vero è questo: la late registration non deve essere un alibi per evitare l’ansia; deve essere un piano coerente in relazione a come giochi. Se sei uno che stampa edge soprattutto postflop e in posizione, entrare presto di solito paga. Se sei uno che rende meglio quando il gioco si “semplifica” e la gente commette errori preflop più grossi sotto pressione, entrare più tardi può essere una scelta.
Ma attenzione: se entri tardi, non puoi pretendere di “aspettare le carte”. Avrai meno margine, e se ti siedi con l’idea di foldare mezz’ora, stai già perdendo.
Il concetto di late registration
La late registration (o “late reg”) è la finestra di tempo dopo l’inizio di un torneo in cui puoi ancora iscriverti ed entrare in gioco anche se il Day 1 è già partito.
In pratica: il torneo comincia alle 20:00, ma fino a una certa ora (es. 21:30, 22:00, oppure “fino alla fine del livello X”) puoi registrarti lo stesso. Quando entri, ti siedi con lo stack previsto dal regolamento (a volte intero, a volte proporzionato: dipende dalla room e dal formato) e con i bui già saliti rispetto al livello 1.
Per i tornei più importanti, come il Sunday Million, la late registration si sposta addirittura ai primi livelli del Day 2.