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I lati negativi dell'essere "result oriented". Analizziamoci a 360°

Nei giorni scorsi, l’ottimo Pete Clarke ha scritto un pezzo molto interessante sulla valutazione delle prestazioni facenti capo allo SCOOP internazionale.

In Italia lo SCOOP si è giocato qualche settimana fa, ma l’occasione per dare visibilità a questo pezzo è sempre attuale, visto che frequentemente partono Series nelle room .it.

Series e tornei singoli

Inoltre, traducendo l'articolo, mi sono reso conto che le situazioni alle quali si fa riferimento, sono decisamente applicabili a tutta la svariata gamma di circostanze che possono verificarsi durante un comune torneo di poker.

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Ecco alcuni consigli per valutare al meglio le vostre performance, evitando di giudicarci sommariamente, soprattutto in sede di analisi.

Evitate di essere Result Oriented

  • Ho fatto un bluff scellerato, mi hanno chiamato
  • JJ mi porta sfiga. Non la giocherò mai più
  • Ieri ho vinto. Sono un Dio del poker.

Queste sono tre affermazioni senza senso. Alcuni ottimi bluff vengono chiamati, alcuni terribili la passano liscia.

Ricordiamoci che bluffiamo sempre contro un Range, non contro una singola combinazione, poiché non abbiamo abilità da mago per capire quale sia la mano esatta di Villain.

JJ è solo una mano di partenza, non importa che ci faccia vincere o perdere dei gettoni nel singolo spot. 

L’importante è che impariamo dagli errori che commettiamo per evitare di rifarli ancora in futuro.

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Ci sono dei giocatori che a malapena conoscono le regole e che hanno vinto Major che un ottimo player non vincerà mai in carriera. 

Sappiate però che la redistribuzione del denaro vinto sarà la caratteristica principale di quel tipo di giocatore, mentre quello forte sarà sempre lì a sfruttare i suoi errori.

La vita reale

Provate a pensare alla vita reale e a queste tre affermazioni.

  • Ho ottenuto quel lavoro. Credo di aver svolto un ottimo colloquio
  • L’ho fatta arrabbiare, non avrei dovuto dirle quella cosa
  • Sono stato fin troppo spavaldo. Avrei dovuto prendere delle precauzioni

Queste tre frasi sono giustificate o comunque hanno spesso un fondo di verità. 

Quando analizziamo una mano di poker, o un torneo, oppure ancora degli spot giocati con una stessa persona, è lo stesso.

Dobbiamo imparare a prendere in considerazione tutte le dinamiche che hanno influenzato quei colpi. 

-Continua- 

Da PokerStarsschool.com

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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