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Sergio Castelluccio: altro fold e un consiglio per i giocatori live

Per qualcuno potremmo apparire ripetitivi, o come quelli che "parlano sempre degli stessi", ma la verità è che quando si ha la fortuna di osservare da vicino dei campioni come Sergio Castelluccio ogni spot può diventare una lezione gratuita e un'occasione di implicito miglioramento nella conoscenza del gioco.

Durante il PPTour di Campione d'Italia, oltre al famoso spot contro Filippo Candio di cui si è parlato e forse si parlerà ancora molto, c'è stato un altro fold non semplice che ha visto il "genio" protagonista.

LO SPOT

Il tutto accade durante il day 2, nel corso del livello 1.200/2.400 ante 200. C'è un fold generale e Castelluccio, che siede sul cutoff con uno stack di 78.400, apre a 5500 con 6 5 . Sul bottone c'è un avversario contro cui Sergio ha già un bel po' di history durante il day 2, il ceco Michal Mrakes, che siede con il ragguardevole stack di 198.000 chips e decide di fare call dopo avere spillato 8 10.

Il flop (pot 16.200) è 5 5 a , Sergio c-betta a 7.400, l'avversario chiama.

Turn 9 (pot 31.000), Castelluccio checka e Mrakes decide per una puntata piuttosto "small", da 7.300. Sergio riflette qualche istante prima di chiamare.

River j (pot 45.600) e Castelluccio checka ancora. Tuttavia, stavolta Mrakes la fa più grossa e decide di puntare circa mezzo piatto: 22.300. Sergio ci pensa, si fa chiamare il tempo e alla fine butta via le sue carte.

spot-mrakes-castelluccio

Con il pro italiano siamo tornati a parlare di questo spot durante la diretta streaming, e lui ha spiegato che in realtà aveva una idea molto positiva di questo giocatore. In precedenza gli avevamo visto fare cose un po' inusuali, come una tendenza a usare l'overbet contro avversari meno esperti, ma certo non appariva uno sprovveduto. La visione di Castelluccio è - ovviamente - ancora più dettagliata: "è un ottimo giocatore, anzi il migliore fra quelli che ho affrontato qui al PPTour Campione."

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Sergio si spiega: "Ho avuto la fortuna di vederlo giocare uno spot quasi identico a questo qualche orbita prima, in cui aveva doppia e aveva puntato small, circa un quinto di pot. Questo mi ha aiutato a escludere AJ o A9 e, di conseguenza, mi ha portato a pensare che avrei battuto solo un bluff."

Bluff che potrebbe avere, in realtà, ma Sergio ha analizzato anche questo aspetto: "è vero che può avere bluff, ma so che non avrebbe mai floatato con un k e una q , sicuramente non un K di fiori con cui avrebbe al 100% checkato dietro turn. Escludendo quello, quando ha messo una size grossa al river, ho pensato che ce l'avesse molto spesso."

Michal Mrakes
Michal Mrakes

IL NUOVO SERGIO, CAMALEONTE "LOW RISK"

In generale, questo torneo ci ha permesso di osservare a lungo Sergio Castelluccio al tavolo televisivo in fasi del torneo solitamente non coperte dai media: quella iniziale e quella centrale. La sensazione che ne deriva è quella di un giocatore straordinariamente maturo, capace di adattarsi come un guanto al livello del torneo e degli avversari. Questa qualità gli permette di giocare con profitto sia un MTT da 20.000€ che uno da 500€, senza cadere nella deconcentrazione o - peggio - nell'overthinking.

In particolare quest'ultimo era un difetto - comune a diversi pro - in cui ogni tanto Sergio cadeva. Oggi la sensazione è che gli accada molto, molto meno. Lui conferma: "Sì, effettivamente mi capita molto più raramente oggi. E' tutto frutto dell'esperienza: in passato mi capitava di prendere rischi anche quando non occorrevano, come in questo tipo di tornei. Poi ho capito che la linea più conservativa è quella che ti consente di arrivare più spesso in fondo, anche se a volte pensi che qualcuno te la stia combinando e ti sembra di essere sicuro di una scelta."

Sergio Castelluccio
Sergio Castelluccio

PAROLA D'ORDINE: OSSERVARE E CAPIRE IN FRETTA

Infine, una considerazione che è anche un consiglio prezioso per tutti: "La qualità principale che deve avere un giocatore live oggi è quella di capire prima possibile chi ti trovi di fronte e come ragiona. Anche un singolo spot può bastare a farsi un'idea su un giocatore e sui range che potrebbe applicare. Affinare questa sensibilità è importantissimo proprio nei tornei live perchè, a differenza di quelli online, capita raramente di ritrovare gli stessi giocatori con tutte le info già immagazzinate. Quasi sempre ti ritrovi al tavolo gente mai vista prima, quindi la velocità nell'adattarti diventa decisiva".

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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