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"Spero che gli HUD vengano bannati dal poker online"

gazzabet-50-bonusLa discussione circa l'uso degli HUD nel poker online non è certo una novità, fra coloro che pensano si tratti di strumenti assolutamente leciti e chi invece preferirebbe bannarli: "Kagome Kagome", specialista tedesco di Limit Hold'em high stakes, tifa caldamente per la seconda opzione.

Quest'ultimo ha infatti commentato la decisione di PartyPoker.com di reintrodurre il NL2000 solo sui tavoli dedicati ai casual player, pensando che si tratti di una buona idea ed aggiungendo testualmente: "Spero che adesso bannare gli HUD sia il prossimo passo". Ma perché questa posizione?

E' ovvio che molti professionisti traggono un vantaggio dall'usare gli HUD durante la partita, in particolar modo nel cash game, e sebbene non tutti coloro che li adottino siano poi effettivamente in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità è chiaro che questo vada a tutto svantaggio di coloro che non sappiano neppure cosa siano.

"Kagome Kagome" pensa, al pari di molti altri, che tutto il poker online si fondi sulla presenza ai tavoli dei giocatori occasionali, i quali possono anche avere una visione talvolta distorta di come stiano effettivamente le cose, ma quello che conta secondo il tedesco è la loro percezione a prescindere che sia corretta o meno, perché è in base a questa che decideranno se continuare a giocare oppure no.

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Scrive infatti: "Onestamente penso che l'utilizzo degli HUD sia in generale sopravvalutato, ma non è questo il punto. Se i giocatori amatoriali pensano che gli HUD siano ingiusti, allora sono ingiusti, e non c'è davvero altra cosa che importi".

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La sua prospettiva insomma è tanto semplice quanto netta: il poker online non deve adattarsi ai bisogni dei professionisti e dei regular, ma dev'essere cucito su misura per i giocatori ricreativi, e sono quindi i professionisti a doversi adattare di conseguenza, questo nel loro stesso interesse legato indissolubilmente alla longevità del gioco stesso.

Sicuramente si tratta di una posizione condivisa da molti professionisti, in particolare del panorama high stakes, visto che a quei tavoli le partite ruotano attorno a pochissimi player significativamente perdenti, per i quali spendere anche molto denaro non è un problema, ma a una condizione: che si possano divertire e che abbiano la possibilità di confrontarsi con i migliori secondo le loro regole.

Macao lo ha insegnato ben presto ai giocatori che sono approdati laggiù da ogni parte del mondo, ed i più svegli non ci hanno messo molto a capire l'antifona: a certe partite è meglio prendere posto sottostando a regole che possono anche non piacere, se l'alternativa è doversene stare in disparte a guardare.

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