E’ brindisino, si chiama Stefano Fiume e gioca esclusivamente Hyper 3-Handed, più comunemente noti come Spin & Go.
Da lui ci siamo fatti raccontare un’avventura pokeristica molto particolare: la vittoria ad un moltiplicatore da 10.000 €, che, alla resa dei conti, lo ha visto vincitore.
In questo Articolo:
La vittoria al moltiplicatore
Ciao Stefano e ben atterrato sulle piste di Assopoker. Partiamo subito dal tuo exploit: quando è comparso il moltiplicatore massimo cosa hai pensato e come hai gestito i primissimi spot dello Spin?
Mi ero appena seduto e come al solito ho aperto la room e impostato 3 tavoli che si aprono contemporaneamente e vedo il moltiplicatore di un tavolo fermarsi a 10k. Non ero sicurissimo, ma quando ho visto il colore rosso del tavolo e la tabella della divisione dei premi, il cuore è esploso e ho cercato di giocare secondo strategia perché al tavolo avevo un reg e un occasionale. Ho studiato un attimo la situazione per sfruttare il moltiplicatore a mio vantaggio cercando di aggrare di più. Fondamentalmente poi non ci sono state molte mani giocate post flop.
In cosa cambia il tuo piano in un jackpot rispetto a uno Spin “normale”: preferisci rischiare di più all’inizio o tenere il piatto piccolo e allungare il match?
Se ti riferisci allo Spin in questione, ho cercato di mantenere lucida la mente per rispettare la strategia e non mi sono sbilanciato troppo.
Sei appena salito ai 20€: cosa hai notato subito del field (ritmo, aggressività, livello medio) e qual è stato l’aggiustamento più difficile?
Per quanto riguarda il level up ho notato sicuramente un field più “reggoso” e ovviamente il margine d’errore si abbassa notevolmente trovando meno occasionali. L’aggiustamento più complesso sicuramente è stato ed è tuttora in evoluzione, quello di sfruttare il minimo leak di un reg, dove ai 10 dal hud risaltava subito all’occhio ora invece con oppo piu bilanciati diventa più dura da scovare.
Stefano Fiume: conciliare passione e lavoro
Quanto pensi sia stato fondamentale il tuo percorso con una scuola di poker per questo tipo di scalata?
Pokermagia è stata per me la luce che mi ha permesso di apprendere e mettere in pratica una strategia vincente. Direi che più che fondamentale è stata l’unica che mi ha permesso di fare questa scalata.
Sei anche un lavoratore: come organizzi orari e durata delle sessioni per arrivare lucido ai match? Hai una routine pre-sessione (riscaldamento, review veloce) e una post-sessione?
Lavorando su base turni, parlare di routine è un po’ difficile; diciamo che cerco di incastrare il tempo per le lezioni e per giocare in modo tale da bilanciare tutto e non diventare troppo pesante facendo rimanere il gioco una vera e propria passione. Post sessione mi rivedo qualche mano che ho salvato e cerco di ragionarla a mente fredda.

Cosa è una Hand Review
Una hand review è l’analisi retroattiva di una o più mani giocate, con l’obiettivo di valutare la correttezza delle decisioni prese in ogni fase della mano, dal preflop al river.
Si tratta di uno strumento essenziale per qualsiasi giocatore che voglia migliorare, perché consente di individuare errori ricorrenti, leak concettuali o semplicemente scelte subottimali, spesso invisibili mentre si è immersi nel gioco live o online.
Le hand review si possono fare manualmente, ricostruendo l’azione e ragionandoci a mente fredda, oppure con l’ausilio di software specializzati che confrontano le decisioni con le soluzioni ottimali suggerite dalla teoria GTO.
È un processo che richiede onestà intellettuale e spirito critico, ma che restituisce enormi benefici in termini di consapevolezza strategica e disciplina decisionale.
Dal calcio agli Spin
Volume e controllo: quanti tavoli apri di solito e quando decidi di fermarti (stop-loss, stop-win, stanchezza)?
Di solito apro 3 tavoli, anche se ultimamente parto con 2 per poi passare a 3 valutando prima il field ,il ritmo di gioco e la mia freschezza mentale. Non mi do un limite definito: inizio a giocare e quando vedo che la stanchezza inizia a incombere abbasso il volume a 2 tavoli e poi stacco.
Sei appassionato di calcio: cosa ti porti dal calcio agli Spin (lettura dei tempi, gestione del risultato, freddezza nei momenti chiave)? E una partita o un episodio calcistico che senti vicino al tuo modo di giocare?
Dal calcio mi porto sicuramente la competizione che in ogni ambito della vita mi accompagna e mi contraddistingue. Mi porta la disciplina di rispettare e applicare i consigli del coach come i consigli di un mister per poi dare spazio a move “estrose” quando penso di aver il pieno controllo di un concetto e di una situazione.
Cerco di incastrare il tempo per le lezioni e per giocare in modo tale da bilanciare tutto. Vorrei che il gioco rimanesse una vera e propria passione
Sefano Fiume