Steve “gboro780” Gross è uno dei professionisti più continui nei risultati a poker online. 24enne originario del New Jersey, Steve figura già da diversi anni nella classifiche dei top players negli MTT delle room internazionali più grandi. Nel 2010 è arrivato in cima allo speciale ranking del sito PocketFives, aggiudicandosi il titolo di miglior giocatore di tornei online del mondo.
Vediamo allora con lui l’analisi di un spot di gioco contro James “Andy McLEOD” Obst, capitato durante l’evento n° 11 dellle PokerStars Spring Championship of Online Poker (SCOOP) del 2009 e nel quale si è piazzato secondo per un premio da 128.000 dollari.
Nel torneo 6-max di No Limit Hold’em da 3.150 dollari di buy-in, e con bui 250/500 oltre all’ante di 65, la situazione al tavolo è la seguente:
Seat 1: Andy McLEOD (70,681 chips)
Seat 2: gboro780 (100,397)
Seat 3: get crunk (55,251)
Seat 4: HarrisMP (19,088)
Seat 5: ely_cash41 (8,229)
Seat 6: Brian Strahl (75,785)
HarrisMP open-raisa di 1.350 da middle position e Andy McLEOD chiama da small blind. Gross trova j 9 da Big Blind e si adegua per il call. Sul flop scendono 10 4 2 e tutti checkano. Il turn è un 8 e Andy McLEOD punta 3.100. Steve rilancia fino a 9.742 facendo foldare HarrisMP.
L’unico avversario ancora in gioco sale fino a 24.000 e gboro780 va allora all-in coprendolo abbondantemente. Andy McLEOD ci pensa qualche istante e poi passa, lasciando che Gross vinca il piatto con Jack-high.
“Per chiamarmi l’all-in sul turn doveva avere almeno doppia coppia” spiega gboro780. “Contro un avversario random non avrei potuto fare tale supposizione, ma conoscendo benissimo McLEOD - e sapendo che è un fuoriclasse – ero abbastanza sicuro che non avrebbe callato con una sola coppia e con quello stack ancora dietro. Quello era un punto cruciale del torneo.
Non ritenevo che avesse slowplayato qualcosa pre-flop. Andy ha l’immagine un po’ da maniac, ma sa gestirla piuttosto bene. E’ molto attivo: 3-betta spesso e per questo motivo riceve parecchia action. Con quella gente al tavolo avrebbe giocato fast le sue mani forti.
HarrisMP l’avevo riconosciuto perchè frequenta spesso i tavoli nosebleed di Full Tilt Poker e so che è in grado anche nei tornei. In un 6-max, con 40 Big Blind di stack effettivo e contro giocatori capaci, 8-8 e 10-10 diventano starting-hand molto forti con cui McLEOD avrebbe 3-bettato pre-flop, specialmente da OOP, per cui nel suo range le mani che potevano aver chiuso doppia coppia o meglio restavano 2-2, 4-4 e 10-8 suited.
Quest’ultima piace anche a me, ma non credevo proprio che McLEOD avesse flattato con quelle carte, almeno in quella fase del torneo. Restava comunque un’opzione da tenere in conto. Le coppie di 4 e 2 erano sicuramente più plausibili, anche se forse le avrebbe passate spesso pre-flop.
Dopo la lead-bet di McLEOD al turn, la parte razionale del mio cervello mi suggeriva di chiamare e provare a chiudere il nuts con il mio progetto di scala. Potevo anche rubargli il piatto se al river fosse scesa una scare card e faceva check. Ma da qualche parte nella mia testa mi è invece venuta l’idea di rilanciare, in una semi-mossa che mi permetta di tentare di prendere subito il piatto con Jack-high, di provare nello stesso tempo a chiudere il nuts e di vedere se al river scendeva qualche carta per lui pericolosa.
Io e McLEOD giochiamo insieme da anni, ed ognuno di noi sa di cosa è capace l’altro. Pertanto, quando ho rilanciato al turn, non sono rimasto troppo sorpreso dal suo re-raise a 24.000. Però sapevo che c’erano pochissime mani con cui avrebbe callato un all-in, ed un player come lui ha air o random hands davvero molto più spesso di 2-2 e 4-4. Nel caso le avesse avute, comunque, mi restavano diverse outs oppure ancora 60 BB se avessi perso.”