Avviandoci alla conclusione della traduzione della guida al cash game dell’utente MonkE di TwoPlusTwo, scopriamo oggi la definizione e l’applicazione pratica dello showdown value.
"Facciamo subito un esempio per capire cos’è lo showdown value: siete di bottone e rilanciate con 74 offsuit (naturalmente agirete in questo modo soltanto quando saprete gestire bene le situazioni più complesse) ed ottenete il call dal Big Blind.
Sul flop arrivano k 2 2 : villain fa check e voi procedete con una standard continuation bet. L’altro chiama e il turn è un 4 . L’oppo checka di nuovo e probabilmente a questo punto è meglio non bettare. Perché? E’ raro hittare su un board accoppiato, e villain quasi certamente lo sa. Sfortunatamente questo vale anche per lui: non ha mostrato particolare forza con i suoi check/call invece di check-raisare o leadare direttamente. Probabilmente sente di aver showdown value ma non ha una mano molto buona. In alternativa, sta trappando e pianificando un check-raise.
Praticamente le uniche mani che battete sono A-high e 33. Siccome nel suo range ci sono le coppie più alte di 44, Kx e 2x, non c’è motivo di mettere altri soldi nel piatto, visto che con molta probabilità non chiamerà con Ax o 33 e non penso che folderà molte mani migliori come 55-77.
Pertanto, cos’è accaduto al turn? La vostra mano ha showdown value solo contro gli Ax, che comunque ci sono nel suo range. Tuttavia non potete valuebettare, perché avete un punto davvero marginale, e non potete bluffare perché non riuscirete a far foldare niente di meglio. Per showdown value s’intende soltanto che esiste la possibilità che la nostra mano possa risultare vincente alla showdown. Dico 'soltanto' perché possiamo essere dietro o avanti a quella dell’avversario ma non possiamo né valuebettare per farci chiamare da mani peggiori e né bluffare con l’intenzione di far foldare mani migliori.
Nell’esempio, potete cercare di arrivare alla showdown nella maniera più economica possibile, quindi checkate dietro. Se ad esempio al turn fosse arrivato un q , dopo il check di villain si poteva puntare perché potevate far passare mani come JJ-33. In caso di call o di raise, si può essere allora certi che le vostre due carte non servano a nulla. Ipotizzando di puntare dopo il Q al turn, che al river scenda un 7 o un 4 e che villain faccia ancora check, voi dovete decidere se bettare o checkare dietro. Badate bene, però, che se fate check non è perché avete showdown value ma soltanto perché pensate che l’altro non folderà mai.
Se puntate è soltanto perché ritenete che l’altro abbia qualcosa di debole che deciderà di foldare. Quindi, in pratica, state bluffando. Ovviamente quello che ha SD al turn non è detto che ce l’abbia anche al river (e viceversa). Ed una puntata al turn con la second pair non significa necessariamente la stessa cosa al river. Come già detto in precedenza, dovrebbe essere sempre ben chiaro il motivo per cui state puntando o checkando."
Per saperne di più:
Strategia cash game: come battere i micro stakes - prima parte
Stratega cash game: come battere i micro stakes - seconda parte
Strategia cash game: come battere i micro stakes - terza parte
Strategia cash game: come battere i microstakes - quarta parte