Spesso, quando si analizzano mani in ottica strategia poker, capita di imbattersi in situazioni nelle quali un avversario punta o rilancia al river e occorre capire se effettivamente abbia un buon punto o se invece stia bluffando.
Uno dei fattori più importanti da utilizzare per prendere una decisione è la presenza o meno di uno o più blocker nella nostra mano. Ma che cosa sono i blocker e come si utilizzano in situazioni polarizzate? Vediamolo insieme.
Strategia poker: la definizione di blocker
Ne abbiamo parlato spesso in passato, perciò non ci dilungheremo troppo su cosa sono i blocker. Semplicemente, si tratta di un termine riferito a una carta che “blocca” potenziali mani che l’avversario potrebbe avere.
Per esempio, se abbiamo 8 8 e il flop è 9 7 5 , significa che il nostro progetto di scala a incastro rende meno probabile che l’avversario abbia alcune mani, come ad esempio 8-6 per una scala floppata o più in generale 8-x.
Vale la pena sottolineare che avere un blocker non elimina completamente, ma riduce la probabilità che l’avversario possegga determinate combinazioni di mani. Menzione particolare quando invece possediamo A-x con l’asso dello stesso seme di un potenziale flush: in questo caso, ovviamente, nessuno potrà mai avere il colore nut.
Strategia poker: blocker di mani value
Scendiamo più nel dettaglio, rifacendoci al primo esempio, ideale per illustrare una situazione in cui abbiamo dei blocker a una potenziale mano value. I nostri due 8 bloccano sia potenziali mani completate che progetti di scala.
Supponiamo invece di trovarci coinvolti in una mano in cui ci sono state delle puntate pre-flop e con Q-Q chiamiamo una four-bet. Arriviamo al river contro un solo avversario, su board jack-carta alta, e a quel punto lui punta forte.
Le nostre due donne bloccano l’avversario dall’avere una delle potenziali overpair, ma non è che gli impediscano di avere K-K, A-A o A-K. Qui, le donne ci permettono d restringere il range di oppo in modo da escludere Q-Q e di inserire per l’appunto le tre combinazioni sopra citate.
In totale, dunque, l’avversario può avere 12 combinazioni di A-A e K-K e 16 di A-K: escludendo Q-Q, e valutando altri fattori (la hand history, le precedenti puntate, eccetera) possiamo capire meglio se siamo contro un bluff con A-K o una puntata legittima con una mano migliore della nostra.
Strategia poker: i blocker di bluff
Fin qui abbiamo discusso dei modi più comuni di ragionare sui blocker, ma sono pochi i player che pensano alle carte che invece potrebbero bloccare potenziali bluff, quindi ribaltando completamente la prospettiva.
Su un board, per esempio, A 10 4 7 2 , siamo di small blind con Q Q , facciamo check e l’avversario va all-in. La nostra coppia di donne blocca molti progetti mancati, sia di colore sia di gutshot.
Supponendo di aver controrilanciato da small trovando il call di oppo e di aver puntato sia al flop e al turn, venendo chiamati, come ci comportiamo su questo shove al river? Oppo ha giocato passivamente fino all’ultima carta comune, quindi possiamo presumere che il suo range sia polarizzato: o ha un colore, un set o una doppia coppia, oppure un progetto mancato.
Le nostre due donne sicuramente bloccano alcune potenziali value hand, colori inclusi. Ma Q Q blocca anche molti bluff: mani come K-Q, Q-J e Q -x (non di quadri). Perciò, per capire se chiamare o foldare al river, dobbiamo valutare se quelle due donne più probabilmente stanno bloccando un bluff o una value hand.