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"Volevo sentire la sua voce!" La telefonata di Phil Ivey a Jason Koon per prendere tell mentre stavano giocando heads-up high stakes online

In un gioco a informazione incompleta come il poker, gli avversari più temibili sono quelli che riescono a carpirle anche da particolari insignificanti come può essere il tono di voce durante una telefonata.

Per dettagli basta chiedere a Jason Koon e a Phil Ivey. A proposito, se qualcuno di voi per caso si dovesse trovare a giocare heads-up online contro il titolare di undici bracciali WSOP, il consiglio è di non rispondere al telefono qualora dovesse arrivare una chiamata da parte sua, specialmente se al river...

La telefonata al river

Già, perché anche da una conversazione telefonica di pochissimi attimi Phil Ivey può estrarre informazioni utili. 'The King' ha confermato la storia in un podcast in cui era ospite di Alex Duvall.

"Qualche tempo fa Jason (Koon) ha condiviso una storia su Twitter in cui raccontava che voi due stavate giocando heads-up high stakes su una app, posso indovinare, diversi anni fa - ha detto il giornalista a Ivey - Quando arrivò il river lui piazzò una big bet in bluff e tu gli hai telefonato dicendogli che non riuscivi a vedere il river o qualcosa del genere. Lui giura che lo avevi chiamato solo per prendere un tell."

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La conferma di Ivey

Tra una risata e l'altra Ivey conferma che quella telefonata aveva l'obiettivo di prendere tell dall'avversario.

"Sì, stavo cercando di sentire la sua voce. L'ho chiamato dicendogli che la app aveva un problema e che non vedevo il river. Gli ho chiesto se me lo poteva dire perché volevo sentire la sua voce."

Ulteriori dettagli non sono noti. Il 'cinguettio' con cui Koon aveva raccontato la storia sui social non è più reperibile. Per vie deduttive, visto che Koon si è poi sentito in dovere di raccontare l'accaduto e che Ivey ha confermato che voleva sentire il tono della sua voce, potremmo arrivare alla conclusione che alla fine Ivey chiamò e incassò il pot grazie al bluff avversario.

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Una abitudine?

Ma a quanto pare la telefonata al river di Ivey a Koon non è stata una cosa da 'una tantum'. In un commento al video in cui Ivey raccontava la telefonata, lo ha fatto notare un utente.

A quanto pare anche Phil Galfond, sempre anni fa, aveva raccontato una storia simile con Phil Ivey nel duplice ruolo di avversario e protagonista. Anche in quella occasione, pare, 'The King' doveva decidere cosa fare al river e telefonò all'avversario.

Come è vero che una rondine non fa Primavera, è anche vero che non c'è due senza tre: i sospetti che la telefonata on the river all'avversario sia uno dei trucchi del mestiere, trattandosi di un pokerista unico come Phil Ivey, potrebbero essere del tutto fondati.

Il video

Ecco il video in cui Phil Ivey conferma la telefonata a Jason Koon "per sentire la sua voce".

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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