Tony Dunst, conosciuto nel poker online come "Bond18" o "muckthenuts", è un giocatore professionista di successo, che tempo fa si è interrogato sulle due componenti legate al decision making nel poker: quella logico/matematica e quella emotivo/intuitiva.
"Mi sembra chiaro - sintetizza Dunst nel suo blog - che, quando si parla di processo decisionale nel poker, il fatto che si parli con esponenti del poker live o del poker online cambia in modo sostanziale la loro opinione, circa quale delle due componenti debba avere un maggior peso. A mio avviso, non dovrebbe trattarsi di due scuole contrapposte, ma piuttosto di due componenti sinergiche, che cooperino per rendere le nostre decisioni al tavolo le migliori possibili".
In primo luogo, secondo Tony, è necessario sviluppare ed affinare entrambi questi elementi, per poi in seguito escogitare un modo per far sì che possano convivere, in modo per così dire virtuoso e non conflittuale.
Tuttavia, come si allena il proprio istinto e come quantificare qualcosa del genere? Lo stesso "Bond18" ammette come non sia semplice: "Per poter far sì che le vostre read sugli avversari abbiano una qualche consistenza e non si rivelino degli indovinelli più o meno riusciti, è indispensabile che abbiate osservato quello stesso avversario per un certo numero di volte. In generale, cercate di sentire cosa l'istinto vi spingerebbe a fare, e ricordatevi se nel corso del tempo vi aveva indirizzato verso la scelta giusta o meno".
Per contro, esercitare le proprie capacità logico/matematiche è in qualche misura più semplice da concettualizzare, e comunemente più accettato. Sviluppare questa abilità è infatti il risultato di studio, gioco e confronto con gli altri, che in qualche modo si ripete ciclicamente. Il che non significa, evidentemente, che i giocatori in generale perseguano questo obiettivo con la giusta costanza o determinazione.
"Una volta che il gioco ha raggiunto un certo livello, vi sono moltissime variabili da prendere in considerazione - ricorda Dunst - prendetevi il tempo che vi occorre per non trascurare nessun aspetto, e cercate ad esempio di escludere una serie di mani dal range del vostro avversario in base alla coerenza delle sue azioni. L'errore che fanno in molti, giusto per citarne uno, è quello di compiere delle associazioni logiche che non sono le più consequenziali, ma in compenso sono quelle a cui vogliono giungere". Una sorta di esercizio di autoconvincimento, in qualche modo.
"Infine, quando si tratta di decidere, assicuratevi di non tralasciare nessuno di questi due aspetti. Rendetevi conto verso quale delle due siate più naturalmente portati, quale ascoltate più spesso, ed imparatevi a sforzarvi nel non ignorare l'altra. E se vi trovate combattuti e non sapete cosa fare - scherza infine Tony Dunst - credo sia arrivato il momento di gettare in aria una moneta e pregare". A patto di non farci l'abitudine...