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Quei casi in cui abbiamo chiuso Top Pair, Kicker Medio al flop. Come agiamo?

Ci sono parecchi giocatori che scrivono alla nostra redazione con lo scopo di approfondire in sede pratica, determinate situazioni standard che si vengono a creare durante un torneo. Oggi, grazie ad un articolo scritto da Gareth Chantler per Pokernews, riportiamo il suo pensiero rispetto al modo migliore di giocare una Top Pair con un kicker debole in un pot in cui sono impegnati più giocatori.

L'importanza del kicker

La differenza tra un buon kicker e uno pessimo è spesso la puntata che nel primo caso dovrebbe sempre essere effettuata per valore, mentre nel secondo hai alcune volte la necessità di pot-controllare.

Le dinamiche che influenzano un’eventuale continuation bet nel momento in cui ci troviamo sul flop a chiudere Top Pair Bad Kicker, sono tante, a cominciare dal numero di giocatori presenti nel colpo, la texture del board e il momento del torneo in cui quel colpo viene giocato.

Top Pair sul flop C-Bettiamo o no?

La mano a cui fa riferimento Chantler è stata presa da un Sunday Storm in cui ci stiamo per avvicinare allo scoppio della bolla, ma mancano ancora un bel po’ di giocatori prima che ciò accada, un totale di circa 1.500 al traguardo iniziale del torneo, che vede 5.500 players in gioco per 4.000 sedie pagate.

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Hero, che nel gergo pokeristico è sempre rappresentato da chi racconta la mano, apre con k 9 da middle position e possiede 29 big blind. 

A livello di stack al tavolo è coperto solo dal grande buio, mentre bottone e small blind giocano con 23x a testa. Queste posizioni sono anche quelle che partecipano alla mano, callando. 

Sul piatto ci sono 10 Bigs e gli stack in gioco non sono molto deep rispetto ad esso.

Il flop

Il flop ci regala la già preannunciata top pair, k 8 4 .

Orientativamente siamo battuti da mani come un Kappa con un kicker migliore, da una doppia coppia come K8 che potrebbe avere il BB e ovviamente da tutti i set. 

Un’eventuale C-Bet originerebbe da parte di chi ha mani migliori, solo un call, visto che le doppie coppie e i set non hanno bisogno di proteggere la mano in assenza di draw pericolosi e una mano come KQ non sarebbe così forte da effettuare un rilancio.

Ma nella maggior parte dei casi, matematicamente, per adesso dovremmo avere la mano la migliore.

Il pot-control

Le motivazioni per pot controllare un flop di questo tipo non sono scadenti, anzi, è abbastanza plausibile che di fronte ad un check raise dei bui o un rilancio del bottone, saremo costretti a foldare in questa strada o in una delle due successive in caso di azioni aggressive dei nostri rivali. 

Inoltre anche noi siamo nella situazione in cui non abbiamo necessità di proteggere la nostra top pair e, anzi, un check potrebbe originare qualcosa di interessante per i nostri avversari che comunque non batta il nostro punto.

Decidiamo di checkare. 

Il turn che apre il draw

Turn10 e la mano comincia a farsi interessante. 

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Dopo il check dello small blind, il BB spara 70% pot, 7 bui. 

Adesso la forza dimostrata dal BB, può essere vera, siamo battuti da tante mani, ma abbiamo la sicurezza di essere avanti rispetto a bottone e SB che non hanno puntato al flop e uno dei due, lo small non ha puntato nemmeno al turn. 

Se non hanno carte come 9-7 o QJ o tutti i draw a qudri, andranno via praticamente sempre, probabilmente anche con una mid pair. 

Inoltre abbiamo un 9 che, seppur in maniera molto flebile, ci aiuta a blockerare tale possibilità. 

Chiamiamo con una certa trepidazione e come sospettato, foldano gli altri due.

Il river ininfluente

Atterra al river una carte che dovrebbe essere tutto sommato ininfluente, un 2 . 

Adesso siamo praticamente tornati alla lettura del flop, sono crollati miseramente tutti i progetti apertisi al turn e non hanno nessun valore mani come 5-6, 5-7, 6-7, J-9, 9-7 e Q-9. 

A questo punto, nel caso in cui il BB dovesse decidere di shovare per una size che dovrebbe essere pari a 20-24 BB, dovremmo effettuare il call praticamente sempre, a meno che non abbiamo una buona dose di history che ci faccia propendere per il fold. 

All-In

Nella mano reale, invece, il nostro avversario decide di checkare. E ora è il nostro turno. 

Ci sono possibilità di essere battuti? Parrebbe difficile e agli occhi del nostro avversario nel range di apertura ci sono tutte carte come AQ, AJ, J-9, QJ che, in caso di nostro all in incoraggerebbero un call con un 10x forte, o addirittura un Kx più debole del nostro. 

Hero in questo caso ha pushato e con sua grande sorpresa ha trovato il call dell BB che ha mostrato k q . 

Il risultato qui non deve trarci in inganno, il nostro all in è per valore e in un percorso come quello appena descritto, nella maggior parte dei casi abbiamo la mano migliore e quando ci sono tutti i presupposti per pensare di averla, è comunque un delitto non provare a estrarre ulteriore valore. 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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