Due settimane fa vi avevamo raccontato della vicenda del tipster delle scommesse, il "Mago di Ancona" (così denominato dalla stampa marchigiana), che gestiva anche un canale Youtube “Quelli che il Mago” .
Proprio su Youtube, il tipster ha dispensato dal 2017 al 2020, consigli e tips al pubblico. Secondo la Guardia di Finanza avrebbe guadagnato oltre 122mila euro.
La sua tesi difensiva ve l’abbiamo già raccontata ma la riassumiamo qui per chi si fosse perso la puntata precedente. Durante il dibattimento in aula, il tipster si è difeso: "Mai disposto di quelle cifre, le vincite erano solo di passaggio sul mio conto". Io giocavo per altri". Una versione dei fatti che non ha convinto i togati.
L'uomo 51enne di Roma, ma residente ad Ancona, è stato rinviato a giudizio “per indebita percezione del sussidio economico di Stato”, ma non è finita qui.
In questo Articolo:
La condanna a 1 anno di reclusione
Pochi giorni fa la Giudice Tiziana Fancello ha emesso una sentenza di condanna a un anno di reclusione con sospensione della pena visto che il tipster non era recidivo.
Dal 2019 al 2020, non ha dichiarato alcun reddito, percepiva il sussidio (ha incassato circa 14mila euro dall'INPS) ma dal suo conto risultavano transazioni per 122.000 euro frutto di vincite alle scommesse secondo gli inquirenti contro i principali siti di scommesse.
Scommetteva soprattutto sul calcio anche con una certa dose di fortuna e abilità. E’ necessario però capire se la contestazione delle Fiamme Gialle riguardava vincite nette o vincete lorde (come impone una vecchia Legge del 1988). Perché tra netto e lordo ci passa il mondo nel betting.
La difesa: "non sono soldi miei"
Sembra però che tali importi siano transitati sul suo conto. Lui si è difeso, come detto che giocava per conto di altre persone o erano frutto dei proventi dei corsi.
Durante l’ultima udienza si era difeso dichiarando: "Vincite è un termine improprio io facevo solo dei corsi antiludopatia spiegando alle persone come muoversi per non incappare nella mentalità dello scommettitore e non essere sempre un perdente. Sono un matematico, non incassavo nulla, le vincite le giravo poi a chi scommetteva, non ho mai tenuto per me quei soldi".
Aveva scritto anche un manuale per insegnare agli scommettitori come approcciarsi al betting nel modo corretto, con un metodo matematico. In passato aveva anche lavorato per un bookmaker in un centro scommesse.
Eccone una comparazione:
Reddito di cittadinanza e scommesse, il perché della condanna
Sarà importante leggere le motivazioni dei giudici per capire, ma è molto probabile che la sentenza di condanna sia stata giustificata dal fatto che lo scommettitore romano alla fine si fosse garantito un flusso di reddito dal betting e dalle "consulenze" mai dichiarato. Un comportamento non compatibile con la legge sul reddito di cittadinanza e su tutti i sussidi di stato.
E' molto probabile che il tipster faccia appello.
Reddito e gambling: giurisprudenza divisa
Esistono Sentenze favorevoli e contrarie ai percettori del Reddito di Cittadinanza che hanno scommesso cifre importanti, e, in alcuni casi, anche vinto. In provincia di Avellino è stata assolta una donna mentre a Verona è stato condannato un uomo.
Naturalmente facciamo riferimento alla natura penale delle condanne. Ma i provvedimenti vengono presi anche dal punto di vista amministrativo. Secondo la Legge del RdC, qualsiasi beneficiario che viene sorpreso a scommettere (assolutamente vietato per chi rientra nel programma del sussidio) si vedrà revocare il reddito di cittadianza.