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Martino Scialpi

Martino Scialpi e quel ‘13’ alla schedina negato: “Aspetto 1 miliardo di lire da 35 anni”

Oggi vi raccontiamo nel dettaglio la storia di Martino Scialpi, un uomo che nel 1981 fece ‘13’ al Totocalcio, e che a 35 anni di distanza da quella domenica (solo apparentemente) da sogno aspetta ancora di ricevere 1 miliardo di lire.

Quando il Milan sprofondava a Catanzaro...

Domenica 1 novembre 1981. Martino Scialpi è un venditore ambulante di Martina Franca (Taranto). Come tanti, ha la passione per il calcio e ogni settimana gioca la ‘schedina’. Quella settimana qualcosa gli dice di puntare su qualche risultato a sorpresa.

Passi per il pareggio a reti bianche tra l'Inter (reduce dalla vittoria per 1-0 nel derby) e il Genoa, ma pronosticare il colpo esterno della Roma in casa della Juventus (vincitrice a fine anno dello Scudetto della seconda stella) e la debacle del Milan a Catanzaro (squadra in cui militavano, tra gli altri, Claudio Ranieri e Massimo Mauro, quest’ultimo autore del terzo gol) non era certo cosa facile.

E invece il buon Martino Scialpi azzecca tutti e 13 i risultati ed è pronto a mettere le mani sul miliardo di lire in palio. Ma qualcosa va storto: la matrice della schedina non arriva alla commissione Totocalcio di Bari.

Per il commerciante è l’inizio di un incubo che va avanti da 35 anni. Scialpi viene addirittura accusato di truffa e falso, anche se viene assolto. Sei anni dopo quel 13, il tribunale di Taranto afferma: la schedina di Martino Scialpi è valida.

Lieto fine? Affatto. Quel miliardo continua a non arrivare, ma Martino ovviamente non molla e continua la sua battaglia legale. Oggi, a 63 anni, il pugliese si è opposto con fermezza alla richiesta di archiviazione con assoluzione di 36 persone denunciate, tra le quali tutti presidenti del Coni (ente che gestiva al tempo il concorso) dal 1981 ad oggi, 11 magistrati, numerosi avvocati ed anche alcuni ufficiali della Guardia di Finanza.

Naturalmente, tra interessi e spese legali, la richiesta di Martino Scialpi va oltre quel miliardo di lire, che oggi equivarrrebbe grossomodo a mezzo milione di euro: il venditore ambulante ha chiesto un risarcimento di 10 milioni di euro.

Martino Scialpi e quel campionato 1981/1982

Martino Scialpi non dimenticherà mai quella 7° giornata di Serie A, così come quel campionato per lui maledetto. Per lui e per il Milan, che appena risalito dalla Serie B ci sprofondò di nuovo, raggranellando appena 24 punti in 30 partite.

Juventus e Fiorentina invece diedero vita ad un duello appassionante fino all’ultima giornata: la spuntarono i bianconeri di Giovanni Trapattoni. Quello fu l’anno in cui Roberto Bettega subì un grave infortunio che gli costò la chiusura con la Nazionale, mentre l’incidente capitato a Giancarlo Antognoni fece addirittura temere per la vita del calciatore gigliato.

A fine stagione, il ct della Nazionale Enzo Bearzot fu criticato moltissimo per le convocazioni per i Mondiali di Spagna 1982. Il motivo principale? Bearzot convocò un giocatore reduce da una lunga squalifica per il calcio scommesse, con all’attivo appena 3 presenze in campionato.

Di chi si trattava? Di un certo Paolo Rossi

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