Il tennis è uno degli sport più seguiti al mondo, ma è anche uno dei bersagli preferiti dalle organizzazioni criminali che truccano le partite. Il motivo è presto detto: se nel calcio è necessario "comprare" diversi giocatori per essere sicuri che il risultato finale sia quello concordato, nel tennis basta corrompere un solo giocatore. Considerando i volumi milionari che girano nel betting questo sport (a tutti i livelli), pagare un giocatore per fargli perdere una partita significa vincere cifre da capogiro. Ma non solo: a volte basta anche avere la certezza del risultato di un set, se non addirittura di un game, per poter incassare decine di migliaia di euro.
Chi è semplicemente appassionato di tennis è convinto che le partite truccate siano rare, ma chi segue anche il mondo del betting sa che il match-fixing è una pratica molto più comune di quanto si possa pensare. Il giornalista statunitense Ben Rothenberg ha svelato una piccola parte di questo oscuro mondo in un articolo pubblicato sul New York Times lo scorso anno, nel quale ha raccontato di essere stato contatto da un individuo disposto a svelargli come funziona la grande macchina del match-fixing.
Rothenberg racconta di aver ricevuto un messaggio su Facebook da parte di un utente che si chiamava "Ben Rotenberg". Chiaramente si trattava di un account creato ad hoc visto che il nome era una storpiatura di quello del giornalista. "Ciao Ben, sei interessato a informazioni sui match truccati? Ti scriverò in russo", recitava il primo messaggio.

Rothenberg ha accettato di discuterne e i due hanno iniziato a scriversi su Viber, una app simile a WhatsApp che non archivia i messaggi e i contenuti scambiati. Il misterioso contatto ha detto di aver letto un suo articolo su una partita truccata a Dallas e ha assicurato che quell'episodio rappresenta semplicemente "una goccia nell'oceano". "Spero che tu capisca quanto è grande questa realtà", ha scritto l'uomo. "Sono stato colpito personalmente da questa gente. Credono di poter rimanere impuniti. Tutto questo deve finire".
Dopo aver spiegato di voler punire i match-fixers, l'uomo è passato dalla parole ai fatti: "Ha fatto il nome di un tennista che stava giocando una partita in quel momento", racconta Rothenberg. "Ha detto che avrebbe perso il servizio nel secondo game del secondo set. Poco dopo l'inizio, ha aggiunto che il risultato preciso del set sarebbe stato di 6-0".
Secondo il misterioso Mister X, quella era una partita assolutamente truccata. Forse non su tutti i tre set, ma il secondo lo era senza ombra di dubbio. Incuriosito, Rothenberg ha acceso il computer per seguire l'evento in diretta.
"Quando è partito lo streaming, ho trovato esattamente ciò che mi era stato promesso. Se alcuni colpi del giocatore in questione sembravano normali, molti erano ampiamente larghi o lunghi, e altri erano scagliati dritti in rete. C'è stato un doppio fallo sul match point dell'avversario, ma alla fine il set si è chiuso proprio sul punteggio di 6-0, dopo 19 minuti".
Se l'uomo voleva dimostrare di essere dentro al mondo del match-fixing, ci è riuscito subito: il secondo set è andato esattamente come da copione. Prima di proseguire, facciamo un salto avanti: qualche mese più tardi, Rothenberg è riuscito ad avvicinare l'altro tennista coinvolto nel match (quello che ha vinto il secondo set per 6-0, pertanto non coinvolto nella combine). Questa è stata la sua sensazione su quell'incontro: "Il suo livello di gioco è calato nettamente. Ma non posso dire niente, se non che ho vinto anche senza giocare colpi straordinari".
La conversazione tra il misterioso contatto russo e il giornalista è andata avanti per diversi mesi. L'uomo ha spiegato che l'organizzazione che si occupa di corrompere i giocatori è costituita da malavitosi ed ex tennisti professionisti (lui stesso appartiene a questa schiera). In particolare sono proprio tre ex tennisti a dirigere le operazioni: un russo, uno dell'Europa Centrale e un asiatico. Sono loro ad approcciare gli atleti negli spogliatoi, sfruttando il proprio nome per accedere alle strutture. In questo modo capiscono chi è bendisposto a farsi pagare e chi invece li denuncerebbe alle autorità competenti.
L'uomo ha confermato che ci sono partite truccate a tutti i livelli, dai Futures (ITF) dove giocano soprattutto le giovani promesse, ai challenger, fino ai circuiti ATP e WTA, i più importanti al mondo rispettivamente nel tennis maschile e in quello femminile. I costi variano proprio in base al circuito, ma non solo perché più si sale in alto e più è difficile corrompere un giocatore. È soprattutto una questione di volume di gioco: su un anonimo incontro di un piccolo torneo challenger, i bookmaker limitano le puntate. Su un primo turno di un torneo del Grande Slam, si possono scommettere anche più di $100.000 senza grandi problemi.
Secondo il russo, il circuito ITF è quello dove ci sono più match truccati. Questo perché spesso il montepremi di un torneo è di soli $10.000, che vengono suddivisi equamente tra tutti i giocatori che superano il primo turno. Questi tennisti sono quelli più facilmente corruttibili, ma ciò non significa che ai livelli più alti non ci siano continui tentativi di corruzione: persino Novak Djokovic ha ammesso di essere stato contattato più volte nel corso della sua carriera per manipolare i risultati. Non a caso, il contatto russo parla di un vero e proprio "listino prezzi" per corrompere i tennisti.
"Comprare un servizio perso in un evento Futures costa tra i $300 e i $500", riporta Rothenberg dalla conversazione. "Un set costa tra i $1.000 e i $2.000, un match tra i $2.000 e i $3.000. Le partite dei Challenger sono più costose: comprare un set o un match costa tra i $10.000 e i $15.000. Infine, quando si parla di ATP o WTA, un singolo set costa $25.000, mentre per comprare il risultato di un match si deve sborsare una cifra intorno ai $100.000".
Dopo aver svelato i prezzi, il mister X russo ha chiesto a Rothenberg se fosse interessato a comprare un match e scrivere il reportage definitivo sul match fixing. Il giornalista ha subito chiarito che non avrebbe superato quel limite, e a quel punto il suo contatto è sparito nel nulla. Questo è stato l'ultimo messaggio inviato: "Truccare una partita è uno spettacolo interessante. Ti senti come un profeta".