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Peter Jackson (CEO Flutter): "vogliamo essere leader anche in sostenibilità, investiamo $100M l'anno in gioco responsabile"

Nei giorni scorsi, si è tenuta l'annuale Global Gaming Expo, nota anche come G2E. La convention mondiale, ospitata al Venetian di Las Vegas, ha visto la presenza dei maggiori operatori del globo. In uno degli happening più interessanti, la giornalista Hope Kings di Macro Talk ha intervistato Peter Jackson, CEO di Flutter Entertainment. La conversazione, ovviamente, ruotava intorno alla crescita del gruppo e alle sue prospettive future. Ne sono venuto fuori spunti di grande interesse.

Flutter Entertainment tra economie di scala e diversificazione

La prima domanda riguarda proprio la tendenza alle acquisizioni, da parte di Flutter. Da quando Jackson è diventato CEO, ovvero nel 2018, le operazioni di primaria importanza sono state diverse. Jackson ha confermato come l'economia di scala sia un fattore importante in Flutter, ma anche la diversificazione ha un peso di rilievo. Il segreto, secondo Peter Jackson, sta nell'agilità del gruppo, ovvero nella piena autonomia operativa lasciata alle società acquisite, che possono sempre utilizzare le grandi competenze globali del gruppo. Queste competenze, denominate "Flutter Edge", sono cruciali perché condividono localmente tecnologie e conoscenze ai massimi livelli, acquisite su base globale.

La priorità al gioco responsabile: "vogliamo essere leader anche lì"

Un altro degli argomenti toccati da Jackson nella conversazione con Hope King è forse il più importante di tutti: la responsabilità sociale.

"Il gioco responsabile è qualcosa in cui vogliamo essere leader", ha detto Jackson, parlando proprio di "race to the top", ovvero di portare a una competizione verso l'alto anche l'ambito del responsible gaming. Diventare leader anche in quest'ambito è una priorità per Flutter. La presenza in così tanti mercati porta un patrimonio di conoscenza enorme, anche per quanto riguarda le tendenze degli utenti, i limiti da stabilire nell'advertising nell'ottica di una sostenibilità del business.

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Il riferimento è in particolare a uno strumento, sviluppato in Australia ma sperimentato con successo negli Stati Uniti. Si tratta del RTCI, Real-Time Check-in, una sorta di termometro che riesce a creare un allarme in tempo reale quando un giocatore eccede dalle proprie abitudini.

Con una punta di orgoglio, Jackson dichiara che Flutter investe ogni anno 100 milioni di dollari in strumenti per il gioco responsabile e per aumentare le tutele e mantenere sano l'ambiente di gioco.

I brand di Flutter

Flutter è il più importante gruppo online mondiale: controlla il principale bookmaker statunitense (e leader nel mercato dei Fantasy Sports) FanDuel. In Italia è presente con i marchi di Sisal, PokerStars, Snai, Tombola e Betfair ed è protagonista in tutti i mercati digital ma anche delle scommesse terrestri e lotterie. In Australia è protagonista con SportsBet. Nel mercato caucasico controlla l'operatore Adjarabet e in India Juglee.

Tra i brand storici in Europa spiccano anche PaddyPower e Sky Bet, molto popolari in Irlanda e nel Regno Unito.

Il gioco sempre più verso la dimensione dell'intrattenimento

Legato al gioco responsabile è anche il concetto di intrattenimento, sempre più un concetto centrale nel gaming moderno. Con l'ampliamento dell'offerta e una personalizzazione prima impossibile, l'appassionato è portato ad andare oltre il denaro speso, perso o vinto: l'obiettivo è quello di un gioco che somigli sempre di più a un'esperienza di intrattenimento.

In tal senso, anche l'ampliamento dell'accordo con Amazon Prime Video, per vedere le fluttuazioni delle scommesse in tempo reale, è qualcosa di estremamente coinvolgente, perché gli utenti possono toccare con mano le reazioni dei mercati alle varie azioni di gioco.

Immagine di copertina: Peter Jackson

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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