Vai al contenuto
cory-zeidman poker pro

Poker pro accusato di frode nelle scommesse: "tipster" con giro d'affari da $25 milioni

Il protagonista di questa brutta storia si chiama Cory Zeidman: è un giocatore professionista di poker, uno dei più longevi appartenenti alla old school, noto nel poker statunitense per aver vinto, nel 2012, un braccialetto alle World Series of Poker.

Il 61enne gioca a poker da una vita: ha fatto il suo esordio nei campionati del mondo nel lontano 1997, quando era già al tempo considerato un asso nel Seven-Card Stud; 15 anni dopo, nella stessa disciplina ha trionfato alle WSOP:

Il bankroll alle spalle non gli è mai mancato (scopriremo presto i motivi) e ha continuato a giocare a Las Vegas anche nel "post" pandemia. Nella recente edizione 2021 è riuscito a strappare due bandierine negli eventi da $1.500 (nelle varianti Limit 2-7 Lowball Triple Draw e Eight Game Mix 6-Handed).

Lo hanno sempre identificato come un giocatore professionista, il realtà la fonte dei suoi guadagni non derivano dal poker.

L'arresto a Miami del poker pro Zeidman

Nella giornata di ieri, mercoledì 25 maggio, è stato incriminato dal tribunale distrettuale di New York per "frode telematica, frode postale, cospirazione e riciclaggio di denaro". Per gli inquirenti era una delle menti di uno schema di (presunta) truffa applicata alle scommesse sportive.

Secondo i procuratori di New York, Cory Zeidman e i suoi soci gestivano un giro milionario "da Long Island fino alla Florida". Proprio in Florida è finito in manette poche ore fa e si è dovuto presentare davanti a una corte federale a Miami.

I procuratori hanno dettagliato le accuse in 13 pagine. Secondo loro, Zeidman ha ricoperto un ruolo chiave nella "Phoenix Organization" dal gennaio 2004 al marzo 2020 e che lui e i suoi soci "hanno comprato annunci alla radio in vari mercati in tutto il Stati Uniti, che pubblicizzavano - in modo del tutto fake (secondo l'accusa) - un "sofisticato approccio tipico dei colletti bianchi alla raccolta di informazioni sportive" e presentavano "le scommesse come un vero investimento e non come una forma di gioco d'azzardo ad alto rischio".

La vendita di tips falsi su scommesse sicure e truccate

Gli annunci radiofonici invitavano agli ascoltatori a chiamare un numero di telefono "per ricevere informazioni che potevano essere utilizzate per vincere quando si scommetteva su eventi sportivi", si legge da parte della pubblica accusa.

Quando le vittime chiamavano quel numero, Zeidman ei suoi soci assicuravano che "alcuni eventi sportivi fossero già predeterminati o" fissi "e che Zeidman … fosse già a conoscenza dei risultati degli eventi".

Non è una novità, truffe così purtroppo sul web ne girano parecchie. Proprio su questo portale, vi abbiamo spiegato nel dettaglio uno schema di truffa simile che viene applicata sui social in Italia che è finalizzata alla vendita di tips con "risultati sicuri di partite truccate". In realtà si tratta di un vero schema di frode.

Come quella che - secondo i procuratori di New York - avrebbe messo in atto il giocatore di poker professionista statunitense, il quale - secondo l'accusa - avrebbe anche venduto informazioni "privilegiate" e riservate (o presunte tali) su alcuni eventi sportivi. In realtà erano del tutto fake (secondo sempre la tesi della Procura della Grande Mela).

Business illecito per 25 milioni di dollari

Accuse gravi ma che dovranno essere dimostrate nelle aule di tribunale. I magistrati hanno stimato un giro d'affari di almeno 25 milioni di dollari raccolti dalle vittime che avrebbero pagato per ottenere queste informazioni fasulle.

"Zeidman ha frodato le sue vittime, ha sottratto in modo illecito i loro i risparmi di una vita e le ha persuase a prosciugare i loro conti pensionistici per investire nel suo finto gruppo di scommesse sportive, in modo tale da poter spendere questi proventi in viaggi internazionali, in una residenza multimilionaria e tornei di poker". Lo ha dichiarato il procuratore degli Stati Uniti Breon Peace in un comunicato stampa.

"L'accusa di oggi serve a ricordare a tutti noi di diffidare delle cosiddette opportunità di investimento che si basano su informazioni privilegiate, poiché sono davvero una scommessa, il cui rischio non vale la pena assumersi".

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA LE TUE SCOMMESSE CON LE NOSTRE GUIDE